ARNESANO (Lecce) – Molestie sessuali sulla nipotina minorenne. L’accusa di violenza sessuale continuata e aggravata pende sul capo del nonno paterno residente ad Arnesano. In giornata dinanzi al gip Cinzia Vergine si è svolto l’incidente probatorio della ragazzina all’epoca appena 13enne. La persona offesa è stata ascoltata a lungo e nonostante in alcuni passaggi sia apparsa prevedibilmente titubante la giovane (adesso 17enne) ha ricostruito i fatti così come raccontati in denuncia. E’ stata anche sentita un’amica della presunta vittima che, negli anni scorsi, aveva raccolto le confessioni della ragazza. Complessivamente l’ascolto protetto si è protratto per circa quattro ore ed è servito per cristallizzare le accuse ipotizzate a carico del nonno poco più che sessantenne.
L’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Stefania Mininni (in aula quest’oggi era presente la collega Maria Vallefuoco) è scattata con una denuncia della ragazzina. I fatti risalgono tra il 2008 e il 2010. Più episodi con cadenza quasi quotidiana. Sia in casa del nonno mentre gli altri dormivano che durante il tragitto per arrivare a scuola. La minore decise di denunciare i presunti abusi nonostante il padre non le avesse mai creduto. L’uomo ha sempre cercato di minimizzare i fatti difendendo il presunto molestatore di sua figlia. I palpeggiamenti sono venuti a galla dopo un litigio della ragazzina con il fratello.
La minore raggiunse casa della madre e confidò le attenzioni a sfondo sessuale che il nonno le riservava. Da tempo e continue. precedenti episodi si sarebbero verificati già quando la ragazzina era ancora più piccola (accuse, però, che non sono confluite nel capo d’imputazione). L’indagato è assistito dall’avvocato Paolo Pellegrino. La persona offesa, invece, da Mario Ciardo. Attualmente la ragazzina si è trasferita dalla madre (separata dal padre) mentre il resto della famiglia continua a vivere in casa del nonno paterno.
Fra. Oli.