TRICASE (Lecce) – E’ stata confermata anche in Appello la condanna a cinque mesi di reclusione nei confronti di Mike Zocco, 40enne di Tricase, con le accuse di stalking e danneggiamento aggravato ai danni della famiglia Nicolardi. La sentenza è stata emessa dalla Corte (presidente Patrizia Ingrascì) che si è allineata alla richiesta del procuratore aggiunto generale Ferruccio De Salvatore. Non è stata invece confermata la provvisionale disposta in primo grado alla famiglia Nicolardi assistita dall’avvocato Mario Coppola. Secondo la parte lesa Zocco avrebbe infastidito più e più volte l’interno nucleo familiare nel settembre di sei anni fa.
Sempre secondo l’accusa le minacce erano del tipo: “Se sbatti il portone ti sparo un colpo di pistola in fronte” oppure “di aprire il tombino e di buttarlo giù”. Sempre secondo la famiglia Nicolardi, i vari componenti sarebbero stati pedinati e avvicinati nei pressi di casa generando in tutti un forte stato d’ansia. Inoltre, il prospetto dell’abitazione, la porta d’ingresso, l’unità esterna del condizionatore ed il citofono, sarebbero stati imbrattati con della vernice nera e resi in parte inservibili. In primo grado l’allora giudice del Tribunale di Tricase, Alida Accogli, inflisse cinque mesi di reclusione all’imputato (pena sospesa) e una provvisionale immediatamente esecutiva di 4 mila euro in favore di ognuna delle parti civili. L’imputato era assistito dall’avvocato Carlo Chiuri.