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Sud-Est, oltre ai disservizi anche il pericolo delle sbarre che non si chiudono. Occupazione ad Acquarica

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protesta-sudest-(2)ACQUARICA DEL CAPO – I vertici delle Sud-Est sono cambiati, ma la situazione, per il momento, resta sempre la stessa. Oltre ai disservizi, ora c’è anche il rischio di far finire sotto un treno i passanti e i bambini che tornano da scuola. L’indignazione si scatena on-line. Proprio com’è avvenuto quest’estate, quando vi abbiamo mostrato le foto del degrado che ci mandavano i nostri lettori. «Sud – Est non ha ancora risolto il problema delle sbarre dei passaggi a livello che oggi, mentre i ragazzi di Acquarica andavano in gita, restavano nuovamente aperte!» – spiega Valentina Gennaro in un post su Facebook. La foto parla chiaro. Una distrazione potrebbe essere fatale. «Se la questione non si risolve con le buone maniere, passeremo alle cattive». È la minaccia dei cittadini, che nel pomeriggio, alle 17:30, hanno organizzato l’occupazione dei binari, all’altezza di corso Matteotti. Un’occupazione a oltranza fino a quando non sarà risolto il problema. Sembra che, però, in queste ore, qualcosa si stia muovendo per aggiustare il passaggio a livello.

protesta-sudest-(1)La questione è aperta da qualche giorno e la conoscono perfino alcuni consiglieri regionali. «La Regione farebbe prima ad affidare il servizio a qualcun altro salvaguardando  i livelli occupazionali. Non se ne può più. Ogni giorno arriva una lamentela, ogni giorno succede qualcosa, senza parlare del debito che si è accumulato negli anni» – tuona il consigliere Andrea Caroppo. Sembra che i debiti ammontino a 600 milioni. La storia del passaggio a livello che non si chiude è incredibile. Sono giorni che si va avanti così. «Cosa aspettano, che succeda una strage?» – si domanda una residente. Qualcuno inveisce, altri chiedono l’intervento del sindaco. C’è chi pensa di non mandare più i figli con l’autobus a scuola, perché ha paura che venga investito da un treno. L’amministrazione sembra che abbia già formalmente avvertito FSE. Ma si agisce con la stessa lentezza dei treni. La burocrazia è lenta nelle risposte e non basterà un cartello a neutralizzare il rischio. Ecco perché i cittadini scendono in strada.

Garcin


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