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CHIEDIMI UNA FIABA: Un viaggio fantastico

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toniaEsiste un posto, non molto lontano da qua,

dove avvengono cose strane e nessuno lo sa.

E’ Megalopoli la città più grande che ci sia

e ci si arriva solo se si ha tanta fantasia.

E’ abitata da piccoli folletti

da farfalle e coniglietti

tutto ciò che voi possiate immaginare

di sicuro a Megalopoli lo potrete trovare

e troverete solo cose buffe e divertenti

e tante facce allegre e sorridenti,

troverete anche tanti bambini

coi loro giocattolini;

e lì i giocattoli prendono vita e possono parlare

possono anche correre, ballare e camminare,

ed è per questo che molti bimbi preferiscono stare là

dove la vita è più divertente di questa qua,

in cui gli adulti senza fantasia e voglia di giocare

non li stanno quasi più ad ascoltare…

Un giorno un bimbo di nome Gabriele invitò il suo papà:

<<vieni con me a Megalopoli, ci si diverte là,

sei sempre triste, ma lì vedrai

che ogni tuo problema dimenticherai>>

il papà di Gabriele aveva un solo problemino

voleva guadagnare più soldi per comprar cose al suo bambino,

disse: <<ok,, Gabriele, ci voglio provare,

coraggio, dimmi da che parte andare!?>>

<<papà, chiudi gli occhi e pensa alle cose più belle per te

poi riapri gli occhi dopo aver contato fino a tre>>

quando il papà aprì gli occhi non sapeva dov’era

non era inverno né primavera

non era sera né mattino

e non c’era nella sua testa nessun problemino.

c’erano tanti giochi e immaginazione,

sorrisi di Gabriele e in sottofondo una canzone,

c’erano corse con il suo bambino,

c’erano le costruzioni ed il nascondino,

c’era gioia e felicità,

c’era la voglia di restare sempre là…

…ma c’era la mamma che chiamò i suoi due bambini:

<<venite a tavola, è già pronta la cena, birichini>>

Il papà sgranò gli occhi e fu di nuovo primavera

non era più mattino bensì sera,

i giochi erano fermi, non parlavano più,

<<Gabriele, la mamma ci ha chiamati, andiamo, su…>>

Gabriele uscì dalla sua stanzetta

e il papà spense la luce e ripensò a quella giornata perfetta.

al suo bimbo non servivano altri giochini

e neanche troppi vestitini

Gabriele aveva fantasia ed immaginazione,

tanta da far vivere al suo papà una grande emozione:

quella di ritornare ancora bambino

chiudendo gli occhi per un minutino.

Gabriele aveva bisogno solo di qualcuno con cui giocare

di un papà con cui potere stare,

che non si preoccupasse di dargli cose materiali

ma di chiudere gli occhi e con lui mettere le ali

per volare in un mondo di fantasia

ricco di pura magia,

dove ciò che conta non sono le cose ma le persone con cui stai:

perché gli oggetti passano, ma i ricordi non andranno via mai!

 

Zia Tonia

 

Cari lettori, questa volta la mia storiella è dedicata più a voi che ai nostri piccolini… per ricordarvi l’importanza ed il valore inestimabile del tempo di qualità che passate con loro… non vi nascondo che è bello vedere la luce nei loro occhi quando gli regaliamo un giochino, col quale giocheranno a malapena un giorno, poi lo butteranno tra gli altri giochi e lo dimenticheranno, ma l’emozione del ricordo di aver giocato con noi adulti, farà risplendere i loro occhi anche quando saranno grandi, e di quesi ricordi e di quella gioia ve ne saranno sempre grati, e credetemi, anche voi lo sarete… saranno bambini per davvero troppo poco tempo per farci scivolar via l’occasione di esserlo di nuovo noi, insieme a loro, regalandogli il nostro tempo… quindi grandi giocate, giocate, giocate coi vostri bambini, ne hanno bisogno e ne avete anche voi…

 


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