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LA LANTERNA MAGICA – Shyamalan torna sugli schermi con “The Visit”: un horror che segna una rinascita stilistica e artistica

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cinemaLa magia del cinema va ben oltre ciò che vediamo proiettato sul grande schermo.

Ogni film è il risultato del lavoro e dei sogni di persone che hanno sfidato le convenzioni sociali dando voce e forma a storie che altrimenti nessuno avrebbe conosciuto.

Proverò a raccontare il cinema dal punto di vista di chi, da sempre, considera la macchina da presa parte integrante della propria esistenza, cercando di condividere con i lettori la stessa grande passione.

La quindicenne aspirante cineasta Rebecca (Olivia Dejonge) e il fratello tredicenne Tyler (Ed Oxenbould), decidono di andare a trascorrere una settimana nella casa dei nonni, mai visti prima di allora perché la madre, appena maggiorenne, innamoratasi di quello che poi sarebbe diventato il loro padre, scappò di casa chiudendo ogni rapporto con i genitori.

Lo scopo di Rebecca è quello di realizzare un documentario sulla vita della madre, ma già dal primo giorno nella casa dei nonni, i due ragazzi si renderanno conto che qualcosa non quadra.

the-visitPer molti anni, il regista di origini indiane M.Night Shyamalan, è stato vittima del successo mondiale riscosso da Il sesto senso, producendo una serie di film nei quali mancavano coraggio e ispirazione.

Quando ormai si credeva che la maledizione del primo film avesse colpito ancora e dopo un periodo di preoccupante silenzio, Shyamalan torna nelle sale con una pellicola a basso costo che può a tutti gli effetti considerarsi la sua rinascita cinematografica.

Shyamalan non solo ha dimostrato di padroneggiare una delle tecniche più difficili in assoluto, nonché poco amata: il found footage, ma ha anche dimostrato di saperlo fare con stile e in modo alternativo, affidando la macchina da presa alla giovane protagonista, la quale coinvolge attivamente il fratello chiedendogli di effettuare delle riprese in modo da far emergere anche il suo punto di vista.

Chi si aspetta fiumi di sangue e scene da far perdere il sonno, rimarrà deluso, ma la capacità di Shyamalan di alzare il livello di ansia in sala è fuori discussione, anche grazie alla bellissima ed espressiva Deanna Dunagan che interpreta una nonna a dir poco bizzarra e a Peter McRobbie nel ruolo del nonno.

Shyamalan si muove agevolmente sul filo del rasoio trascinando anche lo spettatore nel suo mondo, facendogli credere che accadrà qualcosa di terribile e smorzando la tensione con scene che a tratti risultano cariche di ironia, come tradizione richiede.

The visit è un horror moderno che strizza l’occhio ai grandi horror del passato, tra scene classiche e trovate illuminanti, senza mai perdere di vista una accurata analisi psicologica dei personaggi che permette allo spettatore di tifare a gran voce per i due fratelli e provare un misto di pena e tenerezza per i nonni.

Non siamo di fronte ad un nuovo capolavoro, probabilmente The visit non entrerà nell’elenco di film horror indimenticabili, ma un applauso và di diritto ad un regista che si è rimesso in gioco realizzando una pellicola che coinvolge, non annoia, non dà nulla per scontato e a tratti diverte.

Un unico neo: il rap finale di Tyler, che forse in lingua originale ha un suo perché, ma in lingua italiane risulta a dir poco ridicolo.

In ogni caso, The visit è sicuramente un film da includere nella propria raccolta.

 

Claudia Forcignanò

locandina

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