TREPUZZI (Lecce) – Commenti inneggianti all’ergastolano in fuga Fabio Perrone sul web. Imprendibile (almeno per il momento) per le forze dell’ordine, una “mina vagante” per tanti cittadini, una sorta di mito per alcuni internauti. “Per me è un grande”; “Sei un mito”; “Continua così che tanto non ti prenderanno mai”. I commenti choc sono comparsi su Facebook sulle bacheche di alcuni giovani e rimossi solo dopo alcune ore. Sul social network non sono pochi i ragazzi che hanno mitizzato la figura di un criminale che, da ormai 17 giorni, si è infilato in un cono d’ombra. Nulla di penalmente rilevante. I commenti sono ovviamente una libera forma di comunicazione e nel circuito dei social network dilagano spesso messaggi che inneggiano a falsi miti. Proprio come nel caso di Perrone diventato una sorta di modello da inneggiare. Nonostante le tracce sui commenti pro-ergastolano siano minimi risultano comunque indicativi di come la mentalità mafiosa attiri ancora le nuove generazioni spesso ammaliata dalle storie di vita dei gangster americani o di criminali italiani.
Intanto, le indagini delle forze dell’ordine procedono a fari spenti. Sotto traccia un pool di investigatori esperti e qualificati ha avviato accertamenti non solo sul territorio locale ma anche in altre regioni d’Italia e all’estero. Al lavoro ormai da giorni ci sono i carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, della Compagnia di Campi Salentina, i colleghi della stazione Trepuzzi e gli agenti della Squadra mobile. Nel frattempo le ricerche si stanno concentrando in particolare nella zona a nord di Lecce tra Trepuzzi (paese di origine di Perrone) e le marine a cavallo con la provincia di Brindisi. Scaltro, furbo e forse armato fino ai denti Perrone non ha nulla da perdere. Potrebbe avere a disposizione una mitraglietta, due pistole ed una motocicletta. E per prevenire eventuali rappresaglie dell’ergastolano è stato anche rinforzato il dispositivo di sicurezza attorno al Procuratore Capo Cataldo Motta. Ricerche, blitz, perlustrazioni mentre un investigatore di lungo corso si lascia sfuggire una sorta di profezia: “Lo prenderemo prima di Natale”.
Francesco Oliva