Il 17 luglio del 1915 l’aeronautica austro – ungarica si scatena nuovamente contro Bari e Barletta.
Come nei raid precedenti le prime ore del mattino sono il momento che il nemico sceglie per bombardare le cittadine pugliesi della costa adriatica. Intorno alle 6 del mattino tre idrovolanti, provenienti sempre dalle basi balcaniche, giungono su Bari sorvolandola, quindi lasciano cadere otto bombe.
Sei sono le vittime, cui si aggiunge un numero imprecisato di feriti. In seguito uno dei tre idrovolanti vira verso Trani, quindi su Barletta dove sgancia altri due ordigni, il cui obiettivo sono i soldati che si esercitano in piazza d’armi. Le bombe però cadono in mare, mancando il bersaglio, mentre il velivolo nemico, preso di mira dalla contraerea italiana, viene abbattuto e cade in acqua. I piloti vengono catturati e condotti nelle prigioni militari.
Passa meno di un mese ed il capoluogo pugliese subisce un nuovo attacco, questa volta ad opera della marina nemica. E’ la mattina dell’11 agosto quando due cacciatorpediniere austriache giungono nei pressi della costa e, posizionatesi alla giusta distanza, effettuano dei tiri di cannone contro Bari, Santo Spirito e Molfetta. Alla fine dell’azione si contano un morto e sette feriti.
Cosimo Enrico Marseglia