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Operazione “Eclissi”: anche Marco Pepe e Ivan Firenze vanno in abbreviato

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OPERAZIONE ECLISSISURBO (Lecce) – Anche Marco Pepe, 30enne di Surbo e Ivan Firenze, 45, di Lecce, verranno giudicati con l’abbreviato secco nel processo scaturito dall’operazione “Eclissi”. Il gup Michele Toriello ha rigettato la richiesta di abbreviato condizionato dall’ascolto di Gioele Greco così come sollecitato dagli avvocati Antonio Savoia e Donata Perrone. I due imputati, la cui posizione era stata stralcia per un difetto di notifica nella precedente udienza, verranno così giudicati dal prossimo 15 gennaio insieme alla stragrande maggioranza degli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito che consente uno sconto di un terzo della pena. In sedici, invece, sono andati in ordinario.

L’inchiesta, condotta dagli agenti della Squadra mobile di Lecce, ha squarciato il velo su un maxi giro di droga, estorsioni, attentati ma soprattutto la gestione dei manifesti elettorali e il tentativo di condizionare l’elezioni comunali del 2012. Informative scottanti, allegate agli atti dell’inchiesta, hanno svelato un presunto intreccio Mafia&Politica; in particolare sul ruolo rivestito da Mario Blago. Il 62enne, di Lecce, (che ha scelto di essere processato con rito ordinario), viene indicato dagli inquirenti come lo sponsor per la candidatura di consigliere del medico Severo Martini alle comunali di tre anni fa.

Una serie di intercettazioni hanno sdoganato i contatti tra Blago e il professionista leccese. Il 62enne è stato anche interrogato dal sostituto procuratore e nel faccia a faccia con il giudice ha negato di aver mai accaparrato voti dal sottobosco della malavita per conto di Martini. Lo stesso politico, investito dallo scandalo, ha confermato di conoscere Blago ma solo perché era un suo paziente. L’operazione venne compiuta dagli agenti della Squadra mobile del capoluogo. Gli investigatori smantellarono le consorterie criminali che si erano sparite le zone per imbastire affari illeciti in città.

Agguati in città contro attività commerciali per imporre il pizzo ai commercianti finiti nella morsa di una criminalità che per mesi ha mostrato i muscoli con azioni eclatanti e plateali. Nelle carte dell’inchiesta vengono svelati anche i retroscena del suicidio di Luca Rollo, il 21enne di Cavallino che decise di togliersi la vita il 12 gennaio di due anni fa, ormai sfiancato dalle continue minacce del clan per un debito di droga non pagato. I genitori e il fratello della vittima si sono costituiti parte civile con gli avvocati Fabio Corvino e Marino Giausa che hanno chiesto 500 mila euro.

F.Oli. 


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