Quantcast
Channel: Corriere Salentino
Viewing all articles
Browse latest Browse all 34969

Omicidio Greco: autore materiale e mandante finiscono sotto processo

$
0
0

OMICIDIO GALLIPOLIGALLIPOLI (Lecce) – Un vecchio omicidio di mafia approda in Corte d’Assise. Marcello Padovano, detto “briocha”, 54 anni, di Gallipoli e  il leccese Nicola Greco, detto “Nico”, di 43, sono stati rinviati a giudizio dal gup Simona Panzera. Sono ritenuti rispettivamente il mandante e uno dei componenti del commando che eseguì la sentenza di morte del gallipolino Carmine Greco. Il processo si aprirà il prossimo 7 gennaio. L’udienza preliminare è stata scandita da una serie di richieste della difesa di Greco respinte dal gup. Gli avvocati Ladislao Massari e Marcello Petrelli avevano inizialmente eccepito la mancata trasmissione delle bobine negli atti processuali contenente la registrazione dell’interrogatorio del siciliano Mendolia (uno degli esecutori materiali). Nel fascicolo, invece, è stato allegato solo un verbale riassuntivo dell’interrogatorio. Per il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone (titolare del fascicolo d’indagine) non ci sarebbe stato l’obbligo di trasmettere le bobine e il giudice si è allineato ai desiderata della Procura. E’ stata respinta anche la richiesta di giudicare Greco in abbreviato condizionato dall’ascolto di Carmelo Mendolia. Entrambi gli imputati (Padovano è assistito dagli avvocati Giovanni e Gabriele Valentini) saranno quindi giudicati in ordinario. Nel frattempo, l’allora moglie della vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Silvio Giardiniero.

Il giovane gallipolino venne ucciso nei pressi di un uliveto di via Scalelle alla periferia della città bella davanti alla moglie e al figlio. Carmine Greco venne ucciso perché aveva tentato di accaparrarsi il controllo dello spaccio in piena autonomia dissociandosi dal clan che decise così di eliminare quel personaggio ritenuto scomodo. La vittima venne attirata in una trappola mortale con un banale pretesto. Greco fu così avvicinato e raggiunto da quattro colpi di pistola: due lo raggiunsero alla testa e due al torace. Il giovane morì sul colpo davanti alla moglie e alla figlioletta. Per questo delitto di mafia sono state già emesse due condanne nei confronti del boss Pompeo Rosario Padovano e del siciliano Carmelo Mendolia, rispettivamente con il ruolo di mandante ed esecutore. Gli arresti di Marcello Padovano e Nicola Greco, invece, risalgono agli inizi di dicembre dopo un’indagine condotta dai carabinieri della sezione di pg della Procura guidati dal tenente colonnello Antonio Massaro. Fondamentali si sono rivelate le dichiarazioni fornite da alcuni collaboratori di giustizia che, dopo avere tentato di depistare le indagini con indicazioni poco precise, decisero di compiere un passo indietro fornendo una ricostruzione ritenuta attendibile dagli inquirenti. 

F.Oli. 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 34969

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>