LECCE – La macchina si chiama “Hy-Depp 600 Wm” e non utilizza radiazioni ionizzanti, ma semplici onde elettromagnetiche che interagiscono con la membrana delle cellule tumorali, provocandone la morte.
Le caratteristiche e la tipologia dell’innovativa attrezzatura di cui si è dotato l’Istituto diretto dal dottore Giuseppe Calabrese, sulla via per San Pietro in Lama, è unica in tutto il meridione. Lo comunica l’associazione di volontariato Salute Salento.
Nonostante il legittimo orgoglio di aver portato nel Salento un presidio di salute di ultima generazione, è lo stesso dottore Calabrese a chiarire che «la metodica dell’ipertermia esisteva già – spiega – e l’evoluzione tecnologica ha consentito di perfezionarla. Gli ottimi risultati nella cura delle malattie neoplastiche – precisa – sono possibili grazie ad un percorso che affianca e supporta le altre metodiche, come la radio e la chemioterapia, che non possono essere abbandonate».
Il processo che induce la morte (apoptosi) nelle cellule tumorali è dovuto al riscaldamento profondo del tumore in un range di temperatura fra 42 e 43 gradi, che solo questa macchina è in grado di fare.
Con l’acquisizione dell’Ipertermia oncologica il centro Calabrese affianca oggi all’attività della diagnostica per immagini (Pet – Tac – scintigrafie), anche l’attività terapeutica e curativa valida per una serie di tumori solidi.
«E’ vero che l’Ipertermia è utilizzata per una vasta gamma di tumori – spiega l’amministratore del Centro – ma il paziente deve essere avviato con la prescrizione del suo medico-oncologo».
Attualmente la prestazione sanitaria è in forma privata, «ma da subito presenteremo domanda di accreditamento alla regione – aggiunge Calabrese – E appena completate le pratiche burocratiche il paziente pagherà solo il ticket».
Alla presentazione non hanno voluto mancare il sindaco di Lecce Paolo Perrone, l’assessore regionale Sebastiano Leo, i senatori Roberto Marti e Francesco Bruni e l’assessore comunale Gaetano Messuti.