LECCE – La Procura dispone la riesumazione della salma di Teodosio Pacella, il 70enne di Gallipoli deceduto alla fine di giugno al “Vito Fazzi” durante un intervento per la rimozione di un piccolo nodulo al polmone sinistro. Il prossimo 17 novembre il sostituto procuratore Roberta Licci, titolare del fascicolo d’indagine, conferirà incarico di riesumare la salma tumulata nel cimitero di Gallipoli e al medico legale Roberto Vaglio di eseguire quel giorno stesso l’autopsia. Gli avvocati dei familiari, i legali Paolo Cantelmo e Ornella Palumbo, nomineranno un consulente di parte. I nuovi accertamenti sono stati disposti sulla scorta degli esiti delle risultanze della cartella clinica. Nel registro degli indagati, come atto dovuto, sono state iscritte cinque persone con l’accusa di omicidio colposo. Si tratta dei componenti dell’equipe medica che ha tenuto in cura il paziente.
L’inchiesta su questo presunto caso di malasanità è stata messa in moto con una querela presentata dalla figlia della vittima. In sintesi i fatti: a fine aprile l’anziano si sottopone ad una visita presso il reparto di chirurgia toracica del “Vito Fazzi” e gli viene diagnosticato un nodulo di piccole dimensioni che andava rimosso. A fine giugno Teodosio viene ricoverato. Alcuni giorni dopo finisce sotto i ferri dopo aver interrotto una terapia.
L’intervento viene eseguito in anestesia totale. L’operazione inizia intorno alle 10. Ma si protrae ben oltre la mezz’ora. Alle domande su come stesse procedendo l’intervento il personale infermieristico avrebbe sempre rassicurato i familiari. Solo poco dopo le 14,30 si saprà la verità. Il dottore e un suo collega comunicano ai parenti che Teodosio è deceduto nel corso dell’intervento per un’emorragia provocata da un arresto cardiaco. Così dopo la celebrazione dei funerali i figli decidono di sporgere querela dando il via alle indagini.
F.Oli.