LECCE – Gli ultimi giorni di vita del giovane suicida contenuti nella memoria del suo telefonino. Il sostituto procuratore Roberta Licci, dopo aver aperto un fascicolo con l’accusa di istigazione al suicidio, ha disposto il sequestro del cellulare del 28enne di Ceglie Messapica (comune in provincia di Brindisi) ritrovato cadavere dai genitori mercoledì sera nella sua abitazione di Lecce in via Gianmatteo nel rione “Santa Rosa”. Nei prossimi giorni il magistrato inquirente conferirà incarico ad un ingegnere informatico di eseguire una consulenza sul cellulare. Dalla memoria del telefonino potrebbero emergere gli ultimi contatti del giovane. Con chi? E per quale motivo? C’era anche la benché minima preoccupazione nella testa dello studente che, tra un mese, si sarebbe laureato in Scienze Politiche? Poteva nascondere un malessere interno ormai da tempo senza esternare nulla a qualcuno? Apparentemente non ci sarebbe stata nessuna spia che potesse far pensare ad un gesto così estremo.
I genitori e alcuni amici del ragazzo sono stati già sentiti dagli investigatori. Non hanno raccontato di alcun disagio manifestato dal 28enne nell’ultimo periodo. Ormai da tempo il giovane aveva anche interrotto una relazione con una ragazza ma aveva metabolizzato la fine del rapporto così come dichiarato dal padre agli investigatori. Dagli ulteriori accertamenti eseguiti dagli agenti delle volanti, il giovane si trovava in regola con gli esami e con il pagamento delle rate universitarie. Un suicidio, quindi, ammantato dal mistero. Un autentico grattacapo per gli inquirenti che, in ogni caso, intendono andare a fondo in questa indagine a dare un senso ad una tragedia sulla quale nessuno riesce a dare una plausibile spiegazione. Intanto nelle scorse ore il medico legale Alberto Tortorella ha eseguito l’autopsia sulla salma del giovane. Accertate le cause, già note, la salma del 28enne è stata consegnata ai familiari
F.Oli. .