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Alla Camera i fittiani sono ancora forzisti e non vanno nel gruppo misto. Oltre 50 mila euro in meno per ogni fittiano che va via

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conservatori-e-riformistiROMA – «Non si è mosso nessuno dal gruppo di Forza Italia: siamo tutti qui, come prima» – spiega l’avvocato e deputato Paolo Sisto. Tutti nello stesso gruppo in Parlamento. Anzi, c’è Brunetta che difende a spada tratta Rocco Palese, come se fosse un fedelissimo componente dei berlusconiani. Alla Camera non sembra esserci mai stata la scissione tra i seguaci di Fitto e quelli di Berlusconi. Sarà per i quasi 52 mila euro a transfugo che si perdono, se gli ex decidono di andare nel gruppo misto? Continua l’idillio tra il deputato di Acquarica del Capo e il capogruppo forzista, Renato Brunetta: sembra che dietro ci sia un solido accordo. Un accordo resistente anche a quella che sembra un’incoerente presenza (quella di Palese), durante i comizi salentini di Fitto, che bacchetta insistentemente il metodo berlusconiano. Al Corrieresalentino.it, già quest’estate, Rocco Palese ha dichiarato che lui fa «un ragionamento più ampio, nell’interesse del centrodestra». Sarà, ma la sua posizione resta sempre un po’ borderline. In una recente intervista rilasciata alla Rai il sottopancia di Rocco Palese è invariato: deputato di Forza Italia. Strano vedere che, poi, a livello locale, il sottopancia cambia e spunta la sigla Conservatori e Riformisti.

Non vuole parlare dei fittiani Francesco Paolo Sisto, che tra l’altro, è anche legale di Fitto. Nessuno ha voglia di parlare: sono tempi difficili per i berlusconiani e per i seguaci dell’ex ministro. Fitto è all’estero: rimanda le risposte a venerdì. La Lega di Salvini si sta prendendo il centrodestra e si cercano soluzioni moderate, che tardano ad arrivare. A luglio i giornali annunciavano l’imminente costituzione del gruppo autonomo dei Conservatori e Riformisti a Montecitorio: si parlava di 18 deputati. Sembra che ce ne siano di meno e che il gruppo non riesca a venire alla luce: il minimo per costituire un gruppo alla Camera è di 20 parlamentari (la metà per il Senato). La cosa strana, però, è che i Conservatori e Riformisti non sono passati nemmeno nel gruppo misto: sono tutti ancora nel gruppo di Forza Italia alla Camera, sono ancora forzisti.  Al Senato, invece, i fittiani sono in 10 e sono riusciti a dare vita a un gruppo autonomo guidato dalla capogruppo Cinzia Bonfrisco. Il senatore salentino fittiano,  Francesco Bruni, spiega che la costituzione del gruppo dei Conservatori e Riformisti alla Camera potrebbe essere solo una questione di tempo. Sì, ma perché nel frattempo non c’è un passaggio nel gruppo misto, se i numeri non ci sono? La risposta è nel legame politico tra Palese e Brunetta e nella poca voglia di perdere oltre 50 mila euro a deputato. 

Gaetano Gorgoni


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