NARDO’ (Lecce) – “Non abbiamo mai subito alcun tipo di sfruttamento e siamo stati sempre regolarmente retribuiti”. Nell’aula bunker del carcere di Borgo “San Nicola” sono comparsi alcuni dipendenti dinanzi ai giudici della Corte d’Assise nel processo catutito dall’operazione “Sabr”. I testi della difesa hanno di fatto smontato la tesi accusatoria sostenendo di essere stati sempre pagati a scadenze fisse e di non aver mai scollinato il tetto delle 8 ore lavorative. Relativamente alla posizione dei cittadini extracomunitari i testi della difesa hanno dichiarato che i permessi di soggiorno e i passaporti venivano sistematicamente verificati. Si torna in aula il 17 novembre scorso quando verranno ascoltati altri quattro testi della difesa.
Sul banco degli imputati ci sono sedici persone. È la prima volta in Italia che si arriva alla fase dibattimentale di un procedimento in cui viene contestato il reato di caporalato. Oltre al reato di caporalato il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone contesta ai 16 imputati l’associazione a delinquere, riduzione in schiavitù favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e permanenza in stato di irregolarità sul territorio nazionale, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, e estorsione. Le indagini culminarono con l’arresto di 22 persone nell’ambito dell’operazione “Sabr” nel maggio di tre anni fa e furono condotte tra il 2009 e il 2011 dai carabinieri del Ros, che documentarono con filmati e intercettazioni le condizioni disumane di lavoro dei migranti nei campi.
Successivamente la Dda contestò agli indagati il reato di riduzione in schiavitù, poi annullato dal Riesame e nuovamente contestato dalla procura all’atto della conclusione delle indagini preliminari. Il pool difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Raffaele Di Staso, Ezio Maria Tarantino, Francesco Galluccio Mezio, Giuseppe Bonsegna, Lucio Calabrese, Vincenzo Blandolino, Amilcare Tana, Silvia Sabato, Antonio Romano Fabio Corvino sostituito in aula dal collega Vincenzo Perrone, Salvatore Donadei, Vincenzo Perrone, , Antonio Luceri. Tra le molteplici parti civili compare anche la Regione Puglia che si è costituita parte civile con l’avvocato Anna Grazia Maraschio.
F.Oli.