
Infatti, il totale dei tagli nel quinquennio 2010-2015, per Lecce, risulta essere pari al 18,0 % e il fondo-base si sarebbe ridotto del 71% che sarebbe pari ad un taglio procapite di 200 euro.
Tuttavia, lo si evince dal classifica, le vecchie spending review hanno punito i comuni che offrono più servizi: in questo senso Lecce è la prima città del sud Italia che risulta essere stata più colpita dai tagli; tra il primo ed il decimo posto Lodi, Brescia, Siena, Milano e Monza, tutte località del nord Italia. Le altre pugliesi, Bari e Brindisi, si piazzano invece al 56esimo posto, mentre Foggia all’88esimo con solo il 45% dei tagli sul fondo-base.
Inoltre, bisogna valutare che, tagli, sono stati operati in ogni comune in proporzione alle spese ed è inevitabile che un Comune con più attività abbia una spesa maggiore anche per consumi “intermedi”, vale a dire quelle spese identificate come ‘sprechi’ dagli scorsi commissari alla revisione.
Valentina Petrucci