LIZZANELLO (Lecce) – “E’ trascorso poco più di un mese dall’ultimo appello, caduto nel vuoto, al Direttore Generale dell’ASL di Lecce per un incontro relativo al caso noto anche a livello nazionale dei gemelli Quarta i due giovani di Merine di Lizzanello, portatori della sindrome di Duchenne e che da anni vivono in un letto tra ospedali e la propria abitazione”. Lo dichiara Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.
Ancora una volta, però, siamo costretti a tornare sull’argomento per un fatto grave accaduto lo scorso 22 ottobre quando a seguito di una crisi neurovegetativa di uno dei due, Sergio, il padre tentava più volte di contattare telefonicamente il “118” i cui operatori per ben dieci minuti non rispondevano e che solo una provvidenziale chiamata dei carabinieri allertati al “112” ne consentiva l’intervento in autoambulanza, peraltro, non munita di personale medico.
Anche nelle emergenze, quindi – rileva D’Agata – i due giovani per il tramite del padre e della nostra associazione sono costretti a segnalare la perdurante inerzia delle istituzioni che sinora hanno fatto troppo poco, quantomeno per alleviare il calvario e le sofferenze dei due giovani e di un’intera famiglia che si sente abbandonata.
Ci auguriamo, quindi, che episodi come quello descritto non si verifichino più e che i (prossimi) nuovi vertici dell’ASL sin dal loro insediamento consentano quell’auspicato incontro per chiarire le necessità di due giovani così attaccati alla vita”.