LECCE – Pacta sunt servanda, i patti devono essere rispettati. Il Corrieresalentino.it, ad agosto di quest’anno, è riuscito a strappare l’ammissione di Roberto Marti circa l’esistenza di un patto tra D’Autilia, il terzo più suffragato, e Martini, il quarto più votato, per un avvicendamento alla guida dell’Assessorato all’Urbanistica, nel caso in cui il primo non avesse più rivestito un ruolo all’interno delle partecipate. L’accordo risale all’inizio del nuovo mandato di Paolo Perrone. Damiano D’Autilia adesso attende ciò che gli spetta. Il sindaco, però, secondo i bene informati, ha preso tempo per cercare di accontentare anche Forza Italia concedendo una donna, Nunzia Brandi al posto di Carmen Tessitore. Voleva prima avere un quadro chiaro, ma potrebbe decidere di fare una sola sostituzione: D’Autilia con Martini. Perrone desiderava arrivare a fine mandato con due soli cambi, potrebbe farne solo uno, nelle prossime due o tre settimane. Il primo cittadino con Forza Italia non ha trovato la quadra. Qualcuno pensa che sia stata sua l’idea di spingere Battista tra la braccia dei forzisti, in modo che con l’operazione Brandi si potessero sentire soddisfatti. In realtà i forzisti hanno rischiato già di azzannarsi: in troppi aspiravano a un assessorato e, quando Vitali ha fiutato la trappola, ha deciso di bloccare tutto. Forza Italia, insomma, preferisce starsene fuori giunta e snobba l’adesione dell’assessore all’Annona per non implodere. Nunzia Brandi scalpita per entrare in giunta: alcuni forzisti spingono per questa soluzione, che sarebbe anche il risarcimento per l’impegno profuso da Aloisi durante le regionali (i due sono da sempre politicamente legati). La gestione delle due anime forziste non è facile: il gruppo di Palazzo Carafa è ancora poco amalgamato, se così si può dire.
I due principali partiti del centrodestra leccese, intanto, si muovono con giusto anticipo per individuare il nome che dovrà succedere a Paolo Perrone. I forzisti puntano su un loro candidato senza le primarie, forse un imprenditore stile Fatano. Tra i Conservatori e Riformisti, invece, spunta il nome di Congedo, che secondo alcuni potrebbe creare molte convergenze. Si tratta di un nome che farebbe comodo a Marti, perché potrebbe dare la possibilità a Frasca di entrare in consiglio regionale, ma dall’altro lato metterebbe a rischio la sua riconferma alla Camera (visto che tocca Perrone il prossimo giro), che a quel punto dovrebbe accordarsi con l’attuale sindaco. Congetture, idee e patti che dovranno scontrarsi con un elettorato che sta cambiando le sue scelte: Salvini e Meloni crescono, mentre gli altri, nel centrodestra, affondano. Comunque, visto che a Lecce potrebbe concretizzarsi la candidatura a sinistra di Stefano, al centrodestra servirà un nome forte e due nomi in campo, com’è avvenuto alle regionali, potrebbero far rischiare una sconfitta clamorosa, dopo anni di centrodestra a Palazzo Carafa.
Garcin