LECCE – Lo zio ottiene i domiciliari mentre il nipote torna in liberà. Subito dopo l’udienza di convalida i due presunti coltivatori di una serra di marijuana tornano in libertà: Oronzo Guido, di 38 anni, è rientrato nella propria abitazione mentre il cugino, Gabriele Metrangolo, di 29, è stato completamente scarcerato senza alcuna misura. Dinanzi al gip Simona Panzera lo zio si è assunto la paternità sulla coltivazione della droga perchè si è professato “un consumatore diretto”.
Il nipote, così come fornito nel corso dell’interrogatorio in Questura, ha confermato di essere stato sempre all’oscuro di quella serra indoor e di aver accompagnato lo zio per raccogliere lumache. L’arresto dei due parenti risale a martedì scorso alla periferia di Lecce.
Zio e nipote sono stati notati dagli agenti dele volanti nelle vicinanze di un casolare abbandonato in via Labriola, una traversa di via Adriatica. I poliziotti hanno fermato i due parenti e non è passato inosservato un tubo per l’irrigazione collegato con il casolare. Ed è stata così scoperta la serra. Una stanza era stata adibita all’essiccazione del prodotto, altre due adattate a serre artificiali, complete di timer, lampade speciali, irrigatori automatici, ventilatori ed impianti di areazione.
Tutto per garantire una crescita rigogliosa alle oltre duecento piantine di “erba”, che zio e nipote coltivavano da chissà quanto tempo. La serra “fai da te”, con duecento piantine di marijuana, era stata curata in ogni dettaglio. Oltre ad oscurare le finestre con dei teli per evitare occhi indiscreti dall’esterno, zio e nipote avevano realizzato nelle due stanze sofisticati impianti di illuminazione, irrigazione, ventilazione ed aspirazione, per riprodurre le condizioni climatiche ottimali per la crescita delle oltre duecento piantine di “erba”. Muniti di timer d’accensione, gli impianti simulavano l’alternarsi del giorno e della notte.
Un’altra stanza della casa, invece, era stata destinata all’essiccazione del prodotto: una volta raccolto, veniva appoggiato su dei teli traspiranti fino a quando non era pronto per la vendita. Nel corso dell’ispezione, oltre alla distesa di vasi e piantine, è spuntata anche altra “erba”, per un peso totale di circa mezzo chilo. Metrangolo è assistito dagli avvocati Luigi Rella e Vito Panico mentre Metrangolo da Maurizio Sanasi.
F.Oli.