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Gli ingredienti del Lecce di Braglia: “Grinta e personalità”

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Lecce-Ischia-bragliaMARTIGNANO (Lecce) – Dieci giorni infuocati. E’ questo il futuro prossimo del Lecce. Prima la trasferta di Melfi, poi in casa il match infrasettimanale di Coppa Italia con il Matera (mercoledì alle 15,00) e in fine il derby, l’ennesimo, al Via del Mare con il Monopoli lunedì 2 novembre alle 20,30. Incontri non particolarmente proibitivi, almeno quelli di campionato, che dovrebbero mettere i giallorossi in condizione di macinare punti fondamentali per risalire la classifica. Al momento, il bel gioco non sembrerebbe essere una priorità, vincere (anche di misura) e puntare in alto assolutamente sì. Non è escluso un eventuale turnover, per Braglia infatti “la Coppa Italia servirà proprio a questo a far giocare anche quelli che fino ad ora lo hanno fatto meno”.

Il Melfi del Valerio, non è quello surclassato lontano dal proprio stadio. In casa fino ad ora i gialloverdi, ancora imbattutti, hanno costruito una media punti imponente. Due vittorie e un pareggio su tre gare disputate sono un avvertimento per tutti, il Benevento ne sa qualcosa.
“È una squadra giovane – sottolinea Braglia in conferenza dopo la rifinitura di venerdì mattina – corrono tantissimo ma noi dobbiamo fare risultato e rimanere agganciati alle prime posizioni della classifica. Noi dobbiamo avere personalità, grinta e giocare sempre con la stessa determinazione”.

Il Lecce, ancora peggior attacco del girone, dovrà privarsi di Moscardelli e del fantasioso/fantasista Surraco. Assenze che non cambiano l’indirizzo tattico sul quale si fonda il nuovo Lecce made Braglia. Difesa a tre e centrocampo a cinque, con due punte lì davanti. Questa l’idea del tecnico toscano, rafforzata anche dal recupero di Salvi e dall’incontro d’intenti tra la società e Abruzzese, inizialmente fuori rosa. La linea mediana vero punto di forza dei giallorossi, offre qualità e quantità ma soprattutto gol, quelli che gli attaccanti (Moscardelli escluso) non sono ancora riusciti a fare “ Pensare agli assenti non serve – afferma l’allenatore giallorosso- nell’arco di un campionato è normale che ci siano degli infortunati. Ho una rosa di giocatori valida a disposizione ed è questo ciò che conta. Penso a Diop, Carrozza, Doumbia, calciatori che possono fare la differenza. Abruzzese ha incontrato la società ma è da tanto che non gioca una partita vera. Il Lecce lo sento mio da quando sono arrivato. Abbiamo tutte le potenzialità per diventare grandi. Quando impareranno a stare in trenta metri allora ne vedremo delle belle”.

Sabato si torna a Melfi, lì dove il Lecce di Bollini, appena qualche mese fa abbandonò definitivamente le speranze play-off, buttando al vento un’altra stagione. Anche in quell’occasione i salentini si presentarono con una rosa dimezzata e senza attaccanti, con Moscardelli fuori per decisone del giudice sportivo. Corsi e ricorsi storici che non giovano al presente. A Melfi il Lecce deve scendere in campo con una sola intenzione, vincere e portare a casa tre punti vitali. Partite come quella di sabato, non devono rappresentare un problema per una squadra costruita per raggiungere la promozione in B.

I CONVOCATI DEL LECCE
Portieri: Bleve, Perucchini.
Difensori: Abruzzese, Beduschi, Camisa, Cosenza, Freddi, Gigli, Legittimo, Lo Bue, Liviero.
Centrocampisti: Carrozza, De Feudis, Lepore, Papini, Pessina, Salvi, Suciu, Vecsei.
Attaccanti: Cicerello, Curiale, Diop, Doumbia.

Dario Sanghez


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