La Cassazione annulla nove condanne nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Augusta”. I giudici della quinta sezione hanno accolto l’eccezione sollevata dal collegio difensivo per quanto riguarda la determinazione della pena in merito alla contestazione della recidiva.
A luglio scorso, infatti, la Corte aveva annullato l’articolo 99 comma quinto del codice penale, che prevedeva la recidiva obbligatoria per tutti i reati associativi e l’aumento pari alla metà della pena.
Annullate con rinvio, quindi, le condanne a nove anni incassata dal boss Totò Rizzo ( per lui l’annullamento ha riguardato anche l’ipotesi della continuazione). Le altre condanne annullate riguardano Ivan Firenze (20 anni); Nicolino Maci (20 anni); Massimiliano Bracale (8 anni); Oliviero Centoze (8 anni); Raffaele Martena (5 anni); Sergio Greco (8 anni e quattro mesi); Davide Longo (6 anni) e Roberto Solito ( otto anni). Raà ora il collegio di una nuova Corte d’appello a doversi pronunciare.
Confermate, invece, le pene per Serenella Fiorentino ( un anno e otto mesi), Alessandro Fago ( sette anni), Rossana Elia (otto anni), Paolo Cocco (dodici anni), mentre il ricorso presentato da Pietro Rampino ( sei anni e otto mesi), è stato dichiarato inammissibile.
L’operazione “Augusta”, condotta dai carabinieri del Ro e coordinata dal procuratore aggiunto Antonio De Donno e dal sostituto Francesca Miglietta ha consentito di smantellare nell’ottobre di tre anni fa un presunto gruppo criminale capeggiato – secondo gli inquirenti – dall’ergastolano leccese Totò Rizzo che avrebbe esteso il controllo delle attività illecite anche nei paesi vicini. Emerse anche un legame del sodalizio criminale con l’agenzia “Iron Service”, che in passato gestì la sicurezza in eventi del calibro del “Premio Barocco” e “Miss Mondo”.
Gli imputati erano difesi dagli avvocati Ladislao Massari, Luigi Rella, Pantaleo Cannoletta, Paolo Cantelmo, Giancarlo Dei Lazzaretti, Massimo Manfreda, Pasquale e Giuseppe Corleto, Giovanni e Gabriele Valentini.
F.Oli.