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Clik here to view.CASTRI’ (Lecce) – Rivende una Passat Station Wagon usata a 15 mila euro dopo aver acquistato il mezzo da un autosalone di Venezia per 7 mila e 700 euro. Con un contachilometri inferiore rispetto a quello effettivo così da garantire che l’auto era perfettamente funzionante. Alessandro Greco, 51enne di Castrì, amministratore di fatto di un autosalone della zona, è stato condannato ad 8 mesi di reclusione con l’accusa di truffa. La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice onorario della seconda sezione penale Mary Giuri.
Quando è uscito dall’autosalone, M.M., di Scorrano, mai e poi mai avrebbe creduto di essersi messo al volante di un’auto con un chilometraggio superiore rispetto a quello segnalato sul cruscotto. E dopo aver pagato una Passat Station wagon ben 15 mila euro. Il bidone risale al dicembre di cinque anni fa. M.M., portantino del 118, acquista da un autosalone l’auto del 2006 che indicava sul cruscotto una percorrenza di 85 mila chilometri. Ben presto la macchina inizia ad avere dei problemi al volano e agli iniettori. I meccanici riferiscono che simili problemi al motore si verificano spesso su automobili con alle spalle un chilometraggio di almeno 150 mila chilometri. Ma come 15 mila euro spesi per un catorcio avrà pensato l’acquirente?
M.M. inizia ad effettuare una serie di accertamenti. Risale all’identità del primo proprietario che, via fax, gli manda l’ultimo tagliando che aveva effettuato in provincia di Piacenza in cui risultava come un anno prima di liberarsi del veicolo aveva percorso oltre 154 mila chilometri. A dibattimento, sentito come teste, ha dichiarato di aver lasciato l’auto addirittura intorno ai 190 mila. Misteriosamente, quindi, all’atto della vendita i dati del contachilometri erano retrocessi a 85mila e sulla base di quel chilometraggio l’acquirente si era determinato a compiere l’acquisto. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Stefania Mininni che si è avvalsa della collaborazione dei carabinieri veneti.
Al fascicolo del dibattimento è stata acquisita la fattura originale relativa all’ultimo tagliando effettuato dal primo proprietario con cui riportava 154 mila chilometri. Nonostante l’acquisizione di questa prova documentale all’udienza in cui si è proceduto all’ascolto dell’imputato ha invece depositato una fattura della riqualifica di una chiave eseguita presso una concessionaria in cui si indicava il chilometraggio del mezzo in 80 mila chilometri sostenendo che quel dato era stato tratto dal database della Volkswagen. Circostanza però smentita documentalmente dal precedente tagliando rilasciato anni prima da un centro Volkswagen.
L’imputato era difeso dall’avvocato Giuseppe Gravili. In sede di discussione il legale ha sostenuto che la manomissione del contachilometri (se effettivamente c’è stata) non sarebbe stata fatta da Greco ma da qualcun altro. L’auto sarebbe “passata” da tre autoconcessionarie prima di entrarne in possesso. Contro la sentenza di condanna verrà presentato Appello. La parte civile, invece, era assistita dall’avvocato Giuseppe Minerva e verrà risarcita in separata sede.
F.Oli.