LECCE – Un dipendente di uno studio di consulenza automobilistica finisce sotto inchiesta con l’accusa di falsificazioni di valori da bollo. Il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone ha chiuso il fascicolo d’indagine in cui compare il nome di G.T., 26enne di Lecce.
L’inchiesta è stata messa in moto con una denuncia ad opera del titolare dello studio di consulenza automobilistica con sede nel capoluogo. Il dipendente avrebbe modificato l’importo originario di alcuni marche da bollo apponendo sui certificati di proprietà del veicolo le somme “gonfiate” facendo così apparire come adempiute le condizioni richieste per la validità dei documenti.
Cinque i casi accertati nel corso delle indagini delegate alla polizia giudiziaria. Marche da bollo “gonfiate” sarebbero state apposte sul certificato di proprietà di due motocicli e di tre autovetture. Il valore iniziale sarebbe lievitato da 5 euro a 16 euro. Un andazzo finito nel gennaio scorso quando un automobilista segnalò l’anomalia al titolare dello studio di consulenza. Il dipendente, nel frattempo, è stato licenziato.
G.T. ha ora venti giorni a sua disposizione per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive prima che il pm formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio.
F.Oli.