Si chiude con una seconda assoluzione il processo sulla presunta estorsione relativa alla gara d’appalto per la stagione 2010 al Politeama Greco. Nelle scorse ore il giudice Marcello Rizzo ha assolto Piero Morelli, 47enne leccese, con la formula per non avr commesso il fatto a fronte di una richiesta di 3 anni e mezzo invocata dal vpo. Morelli, difeso dall’avvocato Vincenzo Magi, aveva scelto di essere giudicato con il rito ordinario mentre il coimputato, Antonio Ferreri, 55, sempre di Lecce, è stato assolto due anni fa in abbreviato.
Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce vennero messe in moto con una denuncia presentata dai vertici della Provincia di Lecce in cui veniva segnalato il presunto taglieggiamento ai danni di un dipendente, che, nel marzo del 2010, aveva vinto la gara d’appalto presentando un’offerta ad un prezzo molto vantaggioso e successivamente costretto a rinunciare all’appalto.
Secondo l’ipotesi accusatoria, Morelli, socio della “Bella Opera Società Cooperativa”, avrebbe procurato l’affidamento del servizio di macchinista in occasione della stagione sinfonica presso il teatro Politeama per il quale la Fondazione I.C.O. aveva bandito una gara pubblica. In particolare, per l’accusa, il 4 marzo del 2010, Morelli avrebbe telefonato all’aggiudicatario riferendo come si sarebbe atteso di essere informato della sua partecipazione e che il suo comportamento non si poteva ritenere corretto perchè “loro lavoravano lì da generazioni e non era giusto che non lavorassero più”.
Subito dopo quella telefonata, l’aggiudicatario, a sua volta, avrebbe chiamato il direttore amministrativo della Fondazione dicendosi costretto a rinunciare al lavoro per motivi non dipendenti dalla sua volontà e non perché non volesse più farlo. Nel corso delle indagini sono state acquisite varie intercettazioni e sono stati ascoltati svariati soggetti come persone informate sui fatti e l’aggiudicatario avrebbe negato, ascoltato dagli inquirenti, di essere rimasto vittima di un’estorsione. Gli avvocati difensori, nel collegio anche Mario Fazzini, però, hanno insistito sull’insussistenza delle accuse basate, a loro dire, su ipotesi aleatorie. E la tesi difensiva è stata premiata sia in abbreviato che a dibattimento.
F.Oli.