LECCE – Sono cinque i medici del reparto di ostetricia-ginecologia del “Vito Fazzi” indagati nell’inchiesta del neonato morto appena nato. L’iscrizione dei camici bianchi nel registro degli indagati si deve ritenere un atto dovuto in vista dell’autopsia che verrà eseguita venerdì dal medico legale Roberto Vaglio. In queste ore, i medici potranno così nominare un proprio consulente in vista dell’esame autoptico. L’accusa ipotizzata è quella di omicidio colposo in concorso.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Miglietta, è stata messa in moto dalla denuncia di una giovane coppia leccese che ha presentato una querela al posto fisso di polizia subito dopo la tragedia. Il decesso di uno dei gemellini appena venuto al mondo risale a giovedì scorso gettando prevedibilmente nello sconforto un’intera famiglia.
Marito e moglie hanno vissuto emozioni contrapposte con il momento di gioia per la nascita di un figlioletto e la disperazione per la morte del secondo gemellino. Eppure i mesi gravidanza erano trascorsi tranquillamente. Tutti gli esami medici non avevano mai evidenziato alcuna anomalia e il ricovero era arrivato nei tempi previsti. Senza forzare nessuna situazione. Purtroppo, però, subito dopo il parto medici e infermieri hanno comunicato la notizia che una madre non vorrebbe mai apprendere: uno dei due figli era morto. Per quali motivi? Cosa è successo in sala parto? Quali complicanze sono subentrate? Domande messe per iscritto in una denuncia presentata direttamente in ospedale.
E’ scattata così l’indagine per accertare cause ed eventuali responsabili per questa morte. Il sostituto procuratore Francesca Miglietta ha così disposto il sequestro delle cartelle cliniche della donna e l’identificazione dei medici ma, come accade sempre per presunti casi di colpe mediche, qualche prima certezza potrà emergere solo dopo gli esiti dell’autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore.
F.Oli.