GALATINA (Lecce) – Uno parla l’altro rimane in silenzio. Nelle scorse ore si sono svolti in carcere i primi interrogatori di garanzia delle nove persone arrestate dalla Guardia di Finanza nell’operazione che ha consentito di smantellare una presunta organizzazione specializzata nei reati di usura e riciclaggio.
Luigi Nuzzaci, 65enne di Galatina, ha chiarito dinanzi al gip Giovani Gallo i propri rapporti di conoscenza con gli altri indagati precisando che le operazioni bancarie non siano mai state duecento, ma al massimo una dozzina. E Nuzzaci ha anche spiegato la natura delle stesse movimentazioni. Si sarebbe trattato di “atti di riconoscenza” nei riguardi di Carlo Palumbo (altro indagato) e che non avrebbero alcun nesso con attività di riciclaggio. L’avvocato difensore Francesca Conte ha già presentato istanza di scarcerazione.
Per le indagini condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Lecce, Nuzzaci avrebbe ricoperto il ruolo di “custode” dei proventi illeciti del presunto sodalizio e di avere reimpiegato quel denaro in operazioni immobiliari frutto di azioni usuraie compiute da altri indagati. Sempre nella giornata di ieri dinanzi al gip Gallo è comparso anche Italo Scudella, 76 anni, originario di Taranto ma da anni trapiantato a Surbo. Difeso dall’avvocato Giovanni Gabellone, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere senza neppure rilasciare dichiarazioni spontanee. Anche per Scudella, l’accusa è quella di riciclaggio di denaro e titoli di credito. Gli interrogatori di garanzia proseguiranno anche oggi quando saranno sentiti altri sei indagati tra cui Carlo e Francesco Palumbo che dovevano essere ascoltati già ieri.
F.Oli.