Dei due fucili ancora nessuna traccia, che siano stati venduti, depositati presso terzi, occultati in luoghi sicuri non è dato sapere.
Gli inquirenti seguono una pista precisa che porta ai due M12 rubati un anno fa alla forestale di San Cataldo. Il rinvenimento non sarebbe cosa lunga. Due i sospettati, in particolare, quali detentori dei due fucili.
Per gradi. Nel corposo fascicolo sulla complessa vicenda, di cui sono figlie ramificazioni nuove e satelliti, sono contenuti gli elementi a carico dei presunti autori materiali del colpo – 5 persone sono state arrestate e altrettante sono indagate a vario titolo in seguito ad altri retroscena emersi in costanza d’indagine – e sono chiari spunti interessanti, fondamentali forse, per risalire alle armi.
Nel dialogo in auto tra Angelo Buccarella ed Ermanno Bianco prima del loro arresto, si parla della richiesta di acquisto dei fucili da parte di una terza persona, forse – gli investigatori non si sbilanciano, resta un’ipotesi insieme ad altre – Salvatore Conte di Leverano, arrestato qualche mese fa, forse qualcun altro.
Di seguito, parte del dialogo intercettato. È il 2 settembre 2014, a due mesi dal furto, qualcuno di Leverano sa che ci sono quelle armi da piazzare, roba di livello, che non si trova facilmente:
BUCCARELLA: Quello vende formaggi, vende tutto, puoi fare qualsiasi cosa…Questo sa pure della cosa, assurdo! Non so come cavolo ha fatto! No, mi sta rompendo le scatole…me lo compro a qualsiasi prezzo…questo è uno che lo vuole.
BIANCO: Bruciano! Bruciano!
BUCCARELLA:…Tramite altre persone l’ha saputo, non tramite quei due
BIANCO: Mbè, alla fine citti citti a mienzu la chiazza!
BUCCARELLA: No, meno male che sono persone che…questi che non parlano, diaciamo, no?
BIANCO: Sto pensando che questo, hai detto che questo sa…
BUCCARELLA: Una cosa incredibile, parlando di ce…Ma tieni cose di…stava girando intorno, no? Ho detto, guarda no…però c’è un amico. Perché m i ha detto…quel ragazzo là..sulla strada di Copertino, no? Che si vuole vendere…poi ha detto e tu niente tieni? No! Ho detto. Ma sicuro sicuro? Ma cose pesanti? Non tengo niente! E poi ha cominciato a fare battute…eh…Qualche cosa che non si trova da nessuna parte, qualche cosa? Che io so tutto…Eh, cavolo, ho detto!
Buccarella, Bianco e Antonio Boris Arcati saranno arrestati a novembre. La figura di Salvatore Conte, 48 anni di Leverano, tornerà alla ribalta durante un colloquio in carcere lo scorso gennaio, tra Buccarella e la sua compagna. Di un quarto uomo Buccarella aveva parlato, senza rivelarne l’identità in sede d’interrogatorio. Identità che salterà fuori durante i colloqui privati.
COMPAGNA: Sanno tutto!
BUCCARELLA: Di Conte stai zitta! Di quell’altro non sa niente nessuno, nemmeno il nome può uscire
COMPAGNA: Si lo so
BUCCARELLA: Non ci parlate a casa
Ancora prima, a dicembre del 2014, un altro colloquio in carcere tra i due si rivela importante. Buccarella sembra intenzionato a far rinvenire gli M12 per alleggerire la sua posizione, ma Salvatore Conte dovrà essere tenuto all’oscuro di tutto:
BUCCARELLA: Vai da Gianni (un’altra persona citata dal soggetto in questione, ndr) e digli urgente cu mena quella cosa che tiene quel cristiano
COMPAGNA: Cu mena dove?
BUCCARELLA: Cu mena ad un parte e poi cu chiama da qualche cabina e per dire che sta lì…non devi parlare con questo scemo di Conte
COMPAGNA: Perché questo scemo?
BUCCARELLA: Gli dici che ha fatto tutto lui il casino e lui non ha avuto un ca…(…) Gianni con Salvatore Conte non deve parlare, non esiste che tu parli con lui , te lo vieto io tu digli. Tiene tempo fino a lunedì a far ritrovare quello che c’ha lui, uno più li proiettili…se lunedì lui non fa trovare questa cavolo di cosa martedì lui al magistrato a verbale gli dice tutto (con riferimento a Ermanno Bianco, di cui prima aveva detto “io non lo posso più tenere, mi raccomando perché quello non è una persona di malavita, se la vuole cantare quello…)
di Fabiana Pacella