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Clik here to view.“Il Museo dell’archeologia industriale – ex fabbrica Fratelli Piccinno, luogo per antonomasia dello spirito imprenditoriale magliese, sarà valorizzato ulteriormente, mediante il completamento della ristrutturazione, indispensabile per la fruibilità dello stesso da parte della cittadinanza. Uno dei punti presenti nel programma elettorale della lista SìAmo Maglie, che vede la sua realizzazione a pochi mesi dall’elezione” afferma il Sindaco della Città di Maglie, Ernesto Toma.
L’edificio, di circa 2.200 metri quadrati, è ubicato tra Via Vittorio Emanuele, Via Giulio De Giuseppe e Via Giacomo Matteotti e riveste notevole valore storico-architettonico per le sue peculiarità archeologico-industriali. Difatti, il 23 luglio 2003 con Decreto Legislativo n° 490 del 29.10.1999 (ex 1089/1939) è stato dichiarato di interesse particolarmente importante.
Lo stato di conservazione dell’opificio è discreto, poiché è stato oggetto di un intervento ultimato nel 2013, che di fatto ha costituito il primo stralcio dei lavori che hanno permesso la bonifica del sito. La struttura è divenuta totalmente di proprietà comunale durante l’ultimo mandato Fitto.
La “Maison Piccinno”, fondata da Luigi Piccinno nel 1863, fu un’importante fabbrica di produzione artistica di mobili per l’arredamento della casa, un grande stabilimento di ebanisteria, con nove sezioni (Disegno, Ebanisteria, Scultura, Decorazione, Intarsio, Pulimento, Apparecchio, Rifinimento e Imballaggio) e ben settanta operai. Nei primi anni dell’era fascista gli “Stabilimenti di Ammobigliamento e Decorazione” diventano “Premiata Industria Nazionale”: un periodo di splendore, coronato da continui riconoscimenti e premi italiani ed esteri.
“Una struttura, un’organizzazione, un’offerta risalenti a più di un secolo fa e che oggi farebbe invidia agli attuali grandi e famosi punti vendita di mobili; un esempio di imprenditorialità che abbiamo il dovere di portare a conoscenza di tutti, soprattutto dei più giovani, anche attraverso l’esposizione che si prevede all’interno dello stesso stabile. Fondamenta strutturali, storiche e culturali di questo tipo non possono essere trascurate” prosegue Ernesto Toma.
Gli interventi da realizzare previsti per il completamento del restauro dell’edificio sono, in sintesi, il completamento degli allestimenti museali e dell’arredo connesso, oltre che tutte le opere edili e impianti necessari, per un totale di € 2.100.000,00.
In questo luogo dalla storia così importante avrà sede un museo del patrimonio industriale proiettato sul territorio, da cui nasceranno itinerari che coinvolgono l’insieme dei beni che esistono nell’area magliese e non solo, luogo di sperimentazione didattica e momento di marketing territoriale.
“Una struttura che vede un passato importante ed esemplare, un luogo in cui si respira lo spirito imprenditoriale e innovativo di magliesi che hanno fatto la storia; un posto del genere non poteva che essere messo a disposizione della cittadinanza, per rendere più attrattiva la nostra Maglie, rafforzando la sua identità e la coesione territoriale. Il finanziamento concesso dalla Regione Puglia ci consentirà di rafforzare la rete di beni culturali che insistono sul nostro territorio e comprendono, oltre che i musei, il Frantoio Ipogeo, la Villa Tamborino, le chiese e i monumenti. Tutto ciò porrà solide basi per l’intercettazione dei flussi turistici e la loro caratterizzazione, perché è importante scegliere un target specifico prima ancora di programmare, in linea con le politiche dell’Unione Europea. La vera sfida, in cui siamo già impegnati insieme con gli Assessorati al Patrimonio e Tradizioni e Turismo ed eventi Culturali, sarà la gestione dell’intera rete dei beni culturali e ambientali, facendo in modo che Maglie rivesta il ruolo di centro culturale del Salento, in grado di stimolare fattivamente lo sviluppo locale” chiude Ernesto Toma.