LECCE – È vero, manca più di un anno alle amministrative che potrebbero cambiare molte cose nella politica italiana, ma le “grandi manovre” sono già cominciate. Si vota anche a Lecce. Ci sono quelli come Fitto che devono dimostrare di esistere ancora a livello nazionale, poi c’è chi non vuole mollare mai: Silvio Berlusconi si è messo in testa agganciare Salvini per dettare legge, quindi, comincia a dettare le sue regole del gioco. “In troppe occasioni le primarie si sono rivelate uno strumento di consultazione popolare estremamente manipolabile e non in grado di esprimere il miglior candidato tra quelli in gara”- spiega l’ex premier. Il no dell’ex Cavaliere esalta i forzisti salentini: Paolo Pagliaro, sul suo profilo Facebook, rilancia il no alle “primarie farlocche”, forse ricordando quelle che diedero nuova linfa vitale a un secondo mandato di Perrone, che era stato messo in dubbio dallo stesso Fitto. Insomma, secondo Berlusconi, i nuovi sindaci si devono scegliere “attraverso gli accordi tra le forze politiche che lo compongono”, come accadeva in passato. Questa posizione cambia notevolmente gli scenari politici per la corsa alla poltrona di sindaco, che già da settembre qualcuno comincerà a preparare per Lecce. C’è Roberto Marti, tra i fittiani, pronto a scendere in campo, ma la situazione non è serena. Sono in tanti a sentirsi successori di Perrone. Attilio Monosi, per esempio, che si dice pronto a misurarsi con le primarie. Circola anche il nome di Messuti, primo degli eletti, tra i candidabili alle primarie. Per ora, però, bisogna capire in quanti sono pronti a convergere su questi nomi e quale sarà il personaggio che metterà in campo Forza Italia. Circolano nomi di imprenditori, da Paolo Pagliaro, che è anche dirigente nazionale forzista, a Roberto Fatano, fondatore di un’associazione degli industriali alternativa a Confindustria, ma nulla di certo, solo voci di corridoio.
Il Pd, invece, non dovrebbe avere problemi: le primarie scioglieranno qualsiasi nodo o contesa, ma i nomi dei possibili candidati sindaco circolano già da un po’. Si parla di una possibile candidatura dell’avvocato amministrativista, molto caro a Scalfari, Giangi Pellegrino. Nelle ultime settimane si fa sempre più insistente la voce di una candidatura trasversale, che fa tremare la destra: si tratterebbe di Saverio Sticchi Damiani. Questi possibili candidati, ma soprattutto l’ultimo, i cui studi lavorano con personalità di destra e sinistra, hanno qualche dubbio è non è chiaro se diranno sì alle avances del centrosinistra. Un altro problema che potrebbe frenare questi possibili candidati sono le primarie: difficilmente accetteranno di scendere in campo senza una convergenza totale del centrosinistra. Nel centrosinistra, tra le ipotesi, anche se un po’ più sfumata, per ora, c’è quella della candidatura di Dario Stefano. Comunque, tutti sono già pronti: da settembre partono le trattative per conquistare Lecce, la roccaforte della destra inespugnabile dai tempi della giunta Salvemini.
Garcin