PUGLIA – “C’è chi scomoda il Consiglio regionale, la massima istituzione pugliese, per fare una colletta”. Così il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo, durante il Consiglio regionale pugliese.
“Il centrosinistra – ha aggiunto – è stato costretto a ritirare una proposta dell’Ufficio di Presidenza e optare per una ridicola colletta: mille euro a consigliere per la campagna referendaria. Il referendum del 17 aprile sulle trivelle ha un ruolo cruciale, in quanto strumento di democrazia diretta, e tutti hanno l’obbligo di spronare i cittadini a recarsi alle urne qualsiasi sia la loro opinione. Tuttavia, il Consiglio regionale ha abdicato al suo ruolo istituzionale per diventare attore politico in senso lato, promuovendo anche un preciso indirizzo di voto (ovvero quello del “si” al referendum).
Vero è che il brusco dietrofront risponde a motivazioni sostanzialmente politiche, legate a beghe interne al partito democratico. Ed è risibile sostenere – ha concluso Marmo – che un autofinanziamento dei consiglieri pari a circa 50mila euro possa supplire al budget già programmato e previsto per l’attività di promozione del referendum”.