LECCE – Un ricatto a luci rosse si chiude con una condanna. Ed un 45enne, disoccupato, residente a Lecce patteggia due anni e quattro mesi di reclusione con l’accusa di estorsione. La condanna è stata emessa dal gip Simona Panzera dopo che l’avvocato dell’imputato, Walter Tundo, aveva concordato la pena con il pubblico ministero Roberta Licci. I fatti risalgono al 2014. Su facebook il leccese conosce una donna originaria della provincia di Verona. Tra i due scatta un fitto scambio di messaggi. Prima di conoscenza sommaria poi sempre più intimi. In pochi mesi, l’amicizia si consolida. I contatti sono stati sempre a distanza. Condividono foto e informazioni.
Il leccese , però, inizia a minacciare la donna veneta. Avanza richieste di denaro sempre più pressanti. Insistenti e moleste. Più volte per evitare di pubblicare le foto della donna. Con il rischio di far del male alla donna. Per un totale di circa 6mila. La donna non denuncia. Le richieste estorsive emergono con un’indagine parallela. Il reato è infatti procedibile d’ufficio. Un fascicolo viene aperto dal pubblico ministero Roberta Licci che ha poi chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo. Il 45enne ha comunque scelto la via processuale più rapida nonostante abbia sempre professato la propria innocenza.
F.Oli.