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Truffò una sua cliente con un atto di transazione? Condannato un ex avvocato

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AVVOCATI

Truffa e falso materiale. Per questi reati l’ex avvocato Gianluca Starace, 45 anni di Cavallino, ha incassato una nuova condanna ad un anno e due mesi (pena sospesa). La sentenza di primo grado è stata emessa dal giudice monocratico Domenico Greco che ha alzato di sei mesi la richiesta del vice procuratore ordinario. Le parti civili, due sorelle di Surbo, verranno risarcite in separata sede.

L’ex avvocato avrebbe carpito la buona fede di una sua cliente proponendole nel contesto di un accertamento avviato dall’Agenzia delle Entrate di Lecce per l’anno d’imposta 2004 un atto di transazione in modo tale da definire il procedimento. La donna si sarebbe così impegnata a versare 2 mila euro per eliminare il credito vantato dall’erario e a titolo di pagamento definitivo dell’avviso di accertamento.

L’allora avvocato, però, per la sottoscrizione avrebbe prodotto un atto di transazione posticcio e mai accolto dall’Agenzia delle Entrare inducendo così la 56enne a versare nelle sue mani i soldi. Solo con l’iscrizione di ipoteca su un proprio immobile la persona offesa si sarebbe resa conto che l’Agenzia delle Entrate non aveva mai ricevuto o riconosciuto l’atto di transazione proposto dal suo legale.

L’indagine è stata avviata con una denuncia delle due sorelle assistite dall’avvocato Giuseppe Rampino, in cui veniva ricostruita la tribolata vicenda. Nel giugno del 2008, G.S avrebbe ricevuto dall’Agenzia delle Entrate un avviso di accertamento per l’anno d’imposta 2004. Con la speranza di ottenere uno sgravio dell’imposta o comunque per raggiungere un accordo con l’ente per la definizione dell’accertamento, la signora si sarebbe così rivolta all’avvocato Starace. Mesi dopo, il legale avrebbe fatto firmare alla cliente un accordo di transazione con il quale G.S. si sarebbe impegnata a versare la somma di 2 mila euro al legale al fine di effettuare il presunto pagamento.

Nei mesi successivi, però, alla 56enne sarebbe stata notificata una cartella di Equitalia. La donna contattò l’avvocato. Il legale le disse che tutto era in regola e che probabilmente lo sgravio non era stato comunicato alla stessa agenzia. Nonostante ciò, l’odierna parte civile, nel giugno di sei anni, avrebbe ricevuto da Equitalia una missiva con la quale a G.S. veniva comunicato che, a causa del mancato pagamento  della cartella relativa all’avviso di accertamento, era stata iscritta l’ipoteca su un suo immobile.

Con grande meraviglia, la 57enne si sarebbe recata presso lo studio dell’avvocato Starace per chiedere i dovuti chiarimenti. Il legale avrebbe rassicurato la cliente consegnandole, tramite la sorella, una ricevuta di pagamento dell’Agenzia delle Entrate con l’attestazione dello sgravio. Purtroppo quanto detto e riferito dall’avvocato non sarebbe risultato vero. Non sarebbe stata fatta alcuna transazione e nessuna ricevuta di pagamento risulterebbe attribuibile all’Agenzia delle Entrate.

Da qui l’avvio delle indagini culminate in un decreto di citazione a giudizio a firma del sostituto procuratore Emilio Arnesano. L’imputato era difeso dall’avvocato Cristiano Solinas. Starace è stato già condannato in primo grado per una vicenda con lo stesso copione mentre in Appello ha beneficiato di uno sconto di pena nel processo scaturito dall’operazione “Happy Marriage”.

F.Oli.


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