LECCE – Assolto dall’accusa di stalking ai danni della propria convivente. E’ questa la sentenza emessa dal giudice monocratico Greco nei confronti di O.C., 31enne leccese. Il Tribunale ha così respinto la richiesta di condanna invocata dal pubblico ministero di udienza che aveva sollecitato sette mesi di reclusione. L’imputato è stato assolto dalle accuse di stalking, ingiuria, minaccia e lesioni con la formula perché il fatto non sussiste e dal reato di danneggiamento aggravato per non aver commesso il fatto.
Dall’esame della persona offesa (una 34enne leccese) non è emerso l’elemento distintivo del reato di stalking ossia un grave stato di ansia ingenerato nella vittima così come sostenuto dall’avvocato difensore Paolo Cantelmo. E nonostante la donna avesse ritirato la querela il processo è comunque andato avanti perché nel caso specifico oltre al reato di stalking il pubblico ministero Stefania Mininni contestava anche la minaccia grave. Si è così potuto procedere d’ufficio.
I presunti casi di stalking risalgono tra settembre del 2010 e il febbraio del 2011. O.C. avrebbe minacciato anche di morte la ex convivente molestandola al telefono e raggiungendo l’abitazione e il posto di lavoro della donna. E poi offese e danneggiamenti dell’auto della ex in un caso anche afferrata per la gola. La denuncia della 34enne mise in moto le indagini. Il pubblico ministero chiese il rinvio a giudizio dell’uomo assolto nelle scorse ore.