SAN CATALDO – Non c’è competizione elettorale o periodo preelettorale in cui non torni di moda il tormentone del rilancio delle marine leccesi e degli spazi verdi. Ultimamente, siccome l’agenda delle cose da fare spesso la dettano i quotidiani locali, torna il tormentone puntuale. Come rilanciare le marine? Infrastrutture, piste ciclabili più efficienti, passerelle amovibili stile Barcellona, zone franche, aeroporti e tanto altro. Si potrebbe parlare fino a domani. Alcuni cittadini, in mattinata, sono andati a manifestare con gli striscioni: per fortuna che le foto su facebook possono diventare virali aggiungendo slogan, altrimenti sarebbero stati scambiati per un gruppo in gita. Associazioni, cittadini e gente legata alle marine leccesi chiedono progettualità e vogliono essere protagonisti con le loro idee del cambiamento. Sono in arrivo nuovi finanziamenti e servono nuove idee. Forse, però, sarebbe meglio coinvolgere anche urbanisti autorevoli, intellettuali, imprenditori della nuova generazione e addetti ai lavori. “Valori e Rinnovamento” ha manifestato a San Cataldo al fianco di Simone Mele. Secondo i manifestanti, le istituzioni sono “dormienti e immobili”: “Occorre proseguire con la mobilitazione dal basso. Come quella di stamattina”.
Antonio Lamosa, il consigliere delegato alle marine, ha dichiarato di aver avviato un lavoro di coordinamento tra assessorati, perché vengano fatti interventi incisivi. Intanto, l’Assessorato ai Lavori Pubblici, guidato da Gaetano Messuti, si concentra sulla darsena: saranno investiti 3,3 milioni di euro, una cosa concreta che migliorerà i servizi. “Non è la politica che deve fare impresa, sono gli imprenditori che devono diventare protagonisti e farsi sentire con le loro idee – spiega Mauro Della Valle, presidente Federbalneari – San Cataldo deve tornare a vivere offrendo servizi, anche quelli relativi al divertimento. Perrone ha fatto una cosa buona l’estate scorsa: quando a Gallipoli chiudevano i lidi alle 21, lui concedeva a quelli di San Cataldo di andare avanti e organizzare serate”. Sì, rivitalizzare le marine leccesi significa lavorare su più fronti: urbanistico, infrastrutturale e sui servizi. Nei primi del ‘900 un filobus collegava Lecce a San Cataldo: oggi abbiamo potenti mezzi e corse che potrebbero essere aumentate. Le idee sono tante e stanno anche arrivando i soldi: basta saperli spendere.
Gaetano Gorgoni