LECCE – Una vendetta d’amore con un pacco di droga. Per conto di Luca D’Attis. Cristian Cicerello, 39enne di Ruffano, è stato condannato nei giorni scorsi in abbreviato dal gup Stefano Sernia a quattro anni ed otto mesi di reclusione in abbreviato con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Più della richiesta invocata dal pubblico ministero Stefania Mininni che, in udienza, aveva sollecitato due anni. L’uomo sarebbe stato prezzolato da D’Attis per consumare una personale rappresaglia ai danni dell’attuale compagno della ex moglie. Il piano prevedeva che Cicerello, in compagnia del figlio, arrivasse a Lecce e con l’appoggio di un parente stretto di D’Attis, piazzasse sotto la scocca dell’auto del “rivale” un involucro contenente 70 grammi di eroina. Così, tramite una confidenza anonima alle forze dell’ordine, sarebbe stato garantito il suo arresto in flagranza di reato.
Il piano, però, venne seguito passo dopo passo dai finanzieri che intercettarono i movimenti telefonici di D’Attis con i Cicerello per poi ammanettare padre e figlio per un “capriccio” personale di uno degli indagati. In aula, l’avvocato difensore Roberto Bray aveva sollecitato l’assoluzione. Cicerello non era al corrente sul contenuto del pacco. Secondo la difesa, l’uomo era stato semplicemente incaricato da D’Attis di recapitare un avvertimento nei confronto di un rivale. In ogni caso, l’arresto si inserisce in una cornice investigativa ben più ampia in cui la gestione dello spaccio in città si sarebbe intrecciata con vendette passionali. Il nome di D’Attis, infatti, compare nel blitz ribattezzato “Froth” che, nel marzo di due anni fa, consentì di smantellare una presunta organizzazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di droga.
F.Oli.