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Primato!

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lecce-foggia-braglia

Potrà sembrare un errore, ma in effetti non lo è. Dopo 24 partite disputate, il Lecce ha finalmente raggiunto la vetta, ma solo in media inglese, posizionandosi a -1 contro i -3 del Benevento ed i -4 del Cosenza. E’ ovvio che trattasi di classifica parziale che solo alla fine avrà rispondenza numerica fra totale di punti e media inglese.

Perché il Lecce è primo? Perché su 24 incontri ne ha disputato 13 fuori casa ed 11 in casa, al contrario del Benevento che ne ha disputato 13 in casa ed 11 fuori, come il Foggia, mentre sono in parità Cosenza e Casertana. Ora perché questa banalissima presentazione numerica? Per evidenziare quanto fino adesso ci ha mostrato il campionato e cioè che il Lecce di Braglia, in casa, sembra assolutamente imbattibile e, pertanto, dovendo disputare 6 partite in casa e 4 fuori, sembrerebbe che il gioco sia fatto. Sulla carta sembra tutto OK ma poi, sul terreno, si vedrà.

Intanto, onestà intellettuale vuole che si dica che il Lecce è assolutamente in crescita, sembra abbia acquisito la giusta mentalità, abbia lo spirito giusto che pone, finalmente, al primo posto le esigenze del collettivo e non le giocate individuali, al punto che chiunque subentri, durante la partita, sia sempre pronto e determinato. Sembrerebbe che i calciatori abbiano capito come sia importante giocare in questa squadra che ha una dirigenza solida ed entusiasta.

Come vedete le premesse ci sono tutte, di questo ne debbono essere convinti in primis gli aventi causa, ma, quando vedo la classifica che raggruppa in tre punti, dai 46 del Benevento ai 43 della Casertana, ben cinque squadre, vi confesso che ho quasi il timore che, ove non si tengano gli occhi aperti e non si mantenga la giusta condizione fisica, basta un niente per far saltare il banco. Questo girone C ci sta proponendo una corsa al massacro ed il vincitore sarà sicuramente il più continuo ma anche il più intelligentemente spregiudicato. Per questo insisto con il “filotto” di cinque/sei partite che potrebbe consentire un consolidamento di posizione costringendo le altre ad inseguire. A tal proposito vorrei capire perché un filotto di sei partite, almeno finora, debba essere privilegio di un Akragas, squadra che ha attraversato una grave crisi tecnica, che è una neo-promossa, e che lotta per la sopravvivenza, e non possa essere nelle corde di un Lecce, squadra di diverso rango e con un ottimo organico. Allora bisogna darci dentro e buttare l’anima.

Purtroppo, a mio parere, anche quest’anno, i favori del pronostico vanno alle squadre degli altri due gironi, perché hanno una classifica ormai quasi definita, il Cittadella è primo, nel girone A, con sette punti di vantaggio sul Pordenone così come la Spal, con i suoi 52 punti, precede il Pisa di otto punti nel girone B: questo significa che, chi segue, può con calma prepararsi ai play off. Nel nostro girone invece è guerra all’ultimo sangue che produrrà un inevitabile logorio fisico e mentale. Basta un niente e ci si può trovare da vincenti a fuori dai play off ( ricordo che solo le seconde e terze di ogni girone più le due migliori quarte li disputeranno). Classifica alla mano, alla data odierna, la Casertana sarebbe fuori dai play off, dopo che fino a tre turni fa comandava la classifica. Chi l’avrebbe detto? Però è così e questo dovrebbe costituire un elemento di riflessione onde evitare facili entusiasmi o immediate e pericolose depressioni.

Ho già espresso il mio convincimento personale dicendo che il campionato dovrà essere vinto al 50% con i piedi e l’altro 50% con la testa. Nelle mancanti dieci partite gli ostacoli veri per il Lecce sono rappresentati dalle trasferte di Cosenza e di Benevento, penultima di campionato. Per tutte le rimanenti partite si auspicano i tre punti, ovvero il filotto.

 

Mario La Mazza

 


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