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Koreja: Carla Pollastrelli presenta “Per un teatro povero, Jerzy Grotowski, Testi (1954-1964)”

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photo Torben Huss

LECCE – Prosegue “Strade Maestre 2015-2016”, la rassegna di teatro, danza e musica promossa da Cantieri Koreja con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Puglia. Con il contributo di Provincia di Lecce e del Comune di Lecce.

Nuovo appuntamento con la sezione Incontri: giovedì 03 marzo alle ore 18:30 Carla Pollastrelli presenta Per un teatro povero, JERZY GROTOWSKI, TESTI (1954-1964). A dialogare con la curatrice, Piergiorgio Giacché (Ingresso Libero)

A cinquant’anni dalla prima uscita, una nuova traduzione dall’originale polacco dalla quale emergono riflessi inediti e tutta la complessità di un testo che ha fatto la storia del teatro del Novecento.

Per un teatro povero, lo scritto di Grotowski che poi avrebbe dato il titolo al volume in inglese pubblicato nel 1968 per iniziativa e a cura di Eugenio Barba, a cui fece seguito l’edizione italiana del 1970, uscì sulla rivista polacca “Odra” nel 1965. Compie quindi cinquant’anni l’ultimo manifesto del teatro del Novecento, che ha contagiato generazioni di teatranti in tutto il mondo spingendoli spesso al pellegrinaggio fino alla Polonia d’oltre cortina, a cercare l’incontro con Grotowski e i suoi magnifici attori, a cercare il segreto di un teatro rigenerato nella sua necessità. Da allora Per un teatro povero è rimasto un testo irrinunciabile per chiunque si avvicinasse al teatro, a metà tra livre de chevet e manuale di “istruzioni per l’uso”.

Jerzy Grotowski (nato a Rzeszów in Polonia nel 1933 e morto a Pontedera nel 1999) è stato uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro. Akropolis, Il Principe costante, Apocalypsis cum figuris sono gli spettacoli universalmente conosciuti tra quelli che ha realizzato con l’ensemble del Teatro Laboratorio nell’arco di dieci anni. Al culmine della fama mondiale, nel 1970, annunciò che non avrebbe più diretto spettacoli, dando inizio alla fase parateatrale o della “cultura attiva”.

Il testo che presentiamo ebbe, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, un impatto poderoso, basti pensare alla risonanza del titolo sulla formulazione “dell’arte povera”. Ha lanciato parole d’ordine radicali – “teatro povero”, “denudamento”, “via negativa”, “spettacolo come atto di trasgressione”, “dialettica di derisione e apoteosi” – che hanno segnato un nuovo modo di guardare al teatro, al lavoro dell’attore e alla relazione attore-spettatore, ma è nello stesso tempo l’esposizione articolata di un processo, di una ricerca rigorosa, esigente e ardita nell’ambito dell’artigianato creativo; è una sorta di diario di bordo dello straordinario lavoro condotto da Grotowski con l’attore e delle scoperte a cui quell’esplorazione aveva portato. Lo scritto è incluso nel secondo volume (appena uscito) dell’edizione italiana dei Testi 1954-1998 di Jerzy Grotowski, la prima a vedere la luce dopo l’edizione polacca del 2013. L’edizione Italiana, a cura di Carla Pollastrelli con la collaborazione di Mario Biagini e Thomas Richards, si articola in quattro volumi ed è in via di pubblicazione per i tipi de La casa Usher nella collana “Oggi, del teatro”, curata dal Teatro di Pontedera. I sottotitoli dei quattro volumi fanno riferimento alle tappe essenziali del percorso creativo di Grotowski e sono nell’ordine: La possibilità del teatro, Il teatro povero, Oltre il teatro, L’arte come veicolo.

Il teatro oggi alla radio: ingresso libero

Codice Nero: Ingresso euro 15 – ridotto euro 12 convenzionati – ridotto Adisu studenti Conservatorio, Unisalento e Accademia Belle Arti euro 4

Per info www.teatrokoreja.it;

 


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