MELENDUGNO (Lecce) – Non hanno ancora compiuto 14 anni ma, insieme alla madre ed al rispettivo compagno di uno dei due, sarebbero riusciti a rubare almeno 16mila euro in contanti dall’abitazione di un’anziana di Melendugno. Come? Grazie al doppione delle chiavi d’ingresso, ottenuto perché la madre di uno dei ragazzini, fino a gennaio scorso, ha svolto l’attività di badante presso la malcapitata signora.
Per tutti è scattata la denuncia per furto aggravato e continuato in concorso, ma i due minorenni, non imputabili penalmente data la giovanissima età, probabilmente la passeranno franca.
La vicenda ha inizio nel novembre scorso, quando i carabinieri sono stati informati dall’anziana di continui e numerosi ammanchi di denaro dalla sua abitazione, nonostante l’assenza di segni d’effrazione. L’epilogo di ieri pomeriggio è stato del tutto inaspettato.
D’intesa con la padrona di casa, i militari hanno organizzato una “trappola”, sperando di cogliere i ladri in flagranza. Appostatisi nell’appartamento dopo l’uscita della donna, i carabinieri hanno atteso che qualcuno si facesse vivo. E così è stato: intorno alle 18.30, infatti, hanno sentito una chiave girare nella toppa della porta d’ingresso e visto nella penombra un ragazzino che, direttosi spedito in camera da letto, utilizzando un calzascarpe ha forzato con estrema facilità un cassetto del comò, dal quale si stava apprestando a “prelevare” alcune banconote.
Usciti allo scoperto, i carabinieri hanno quindi bloccato il giovanissimo, fermando anche un suo coetaneo che lo stava aspettando all’esterno dell’abitazione, fungendo da “palo”. Dopo avere convocato i loro genitori in caserma per essere riaffidati, per entrambi i minorenni è stata inviata l’informativa di reato alla Procura per i minorenni di Lecce.
Le sorprese, però, non erano affatto finite. Recatisi presso l’abitazione del giovane sorpreso a rubare in casa, infatti, i militari hanno iniziato una minuziosa perquisizione, scoprendo all’interno della casa, nascoste in vari punti, numerose banconote, per un totale di 12mila 150 euro. Ed hanno anche accertato come la donna – M.N.U., 43enne straniera – aveva lavorato come badante presso la vittima, dal novembre 2015 fino ai primi giorni del gennaio successivo.
Il colpo di scena finale si è verificato presso la caserma dei carabinieri di Melendugno, quando la donna ed il suo compagno, convocati per la compilazione degli atti e le formalità di rito, con una certa insistenza hanno chiesto entrambi di potere andare in bagno. Non si trattava di una necessità fisiologica: come hanno successivamente accertato i carabinieri, insospettiti da quella loro insistente richiesta, era soltanto una scusa per sbarazzarsi di una chiave, gettata nel water per “eliminarla”. Ma la “furbata” non ha funzionato: la chiave è rimasta sul fondo a causa del suo peso.
Ovviamente non si trattava di una chiave qualsiasi, ma dell’esatto duplicato della chiave con cui il figlio della donna era riuscito ad entrare nella casa dell’anziana. Tanto è bastato affinché sia la donna che il compagno convivente – P.F., 59enne della provincia di Lecce, ma domiciliato a Melendugno – siano sospettati di avere preso parte ai precedenti furti avvenuti presso l’abitazione della vittima. Per entrambi, come detto, è scattata la denuncia.
La somma rinvenuta all’interno della loro abitazione, su disposizione del pm Giovanni Gagliotta, è stata sequestrata e versata dai carabinieri su un apposito libretto infruttifero, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che dovrà verificarne la provenienza. Le due chiavi sequestrate, invece, saranno custodite presso l’ufficio Corpi di reato del Tribunale di Lecce, in attesa di un eventuale processo.