GALLIPOLI (Lecce) – La Procura chiude le indagini su un’assunzione sospetta nella farmacia comunale di Gallipoli. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta e l’aggiunto Elsa Valeria Mignone ipotizzano l’accusa di abuso ad Ezio Piccolo, 59 anni, di Gallipoli, presidente del consiglio di amministrazione della G.E.F.A, società con la maggioranza delle quote e di proprietà del Comune di Gallipoli; Anna Rita Manni, 49, di Gallipoli ed Eugenio Hofbauer, di 32, di Galatone, nelle vesti di consiglieri di amministrazione della stessa società G.E.F.A.
L’indagine è stata condotta dagli uomini di pg della polizia di Stato in servizio presso la Procura. I fatti si concentrano in tempi ristretti: tra giugno e luglio di tre anni fa. Il lavoro degli investigatori è stato avviato sulla scorta di diversi esposti presentati dai candidati estromessi e dalla stessa Manni, nella doppia anomala veste di denunciante e indagata. Gli accertamenti hanno consentito di appurare un bando cucito su misura in favore di un candidato per ricoprire l’incarico “di farmacista collaboratore di primo livello” nonostante non avesse i requisiti. Non solo. L’assunzione sarebbe stata decisa in palese violazione del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle farmacie del 26 maggio del 2009.
Nel capo d’imputazione si fa riferimento “ad un inquadramento del candidato come collaboratore di secondo livello, qualifica non prevista nel bando”. Gli inquirenti hanno anche accertato che il candidato assunto non aveva alle spalle nessuna esperienza come collaboratore in farmacia per almeno due anni così come previsto dalla normativa. Un’anomalia segnalata nella denuncia di uno degli aspiranti che ambiva a ricoprire l’incarico. Nel corso dell’inchiesta i tre indagati sono stati interrogati dal pubblico ministero Gagliotta e dalla collega Mignone. Gli investigatori hanno anche acquisito la documentazione relativa ai candidati estromessi e ascoltato i funzionari comunali che hanno curato l’intero iter relativo all’assunzione. Gli indagati hanno ora venti giorni a sua disposizione per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive. Sono assistiti dagli avvocati Silvio Caroli, Francesco Vergine, Pasquale e Giuseppe Corleto.
Francesco Oliva