GALATINA (Lecce) – Ballerine, imprenditori e avvocati. Il presunto giro di prostituzione nel “Cocò Night” di Galatina viene ricostruito grazie alle dichiarazioni di persone sentite a sommarie informazioni. Il racconto di Antonella (nome di fantasia per proteggere la vera identità della ragazza) si è arricchito con le deposizioni rilasciate da due altre ballerine. Le loro dichiarazioni hanno irrobustito il materiale investigativo. I retroscena sono contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare. Le giovani svelano ulteriori particolari su come si svolgevano gli incontri. In un privè le ballerine attendevano il cliente. I rapporti sarebbero dovuti durare non più di dieci minuti sborsando una cifra sui 100/150 euro consegnati direttamente nelle mani di Costa.
Nell’ordinanza, poi, compaiono anche le dichiarazioni di un avvocato. Il professionista viene ascoltato a sommarie informazioni più volte dai carabinieri di Campi Salentina. I suoi racconti sono precisi e dettagliati. Fornisce particolari sugli incontri con alcune lucciole e su altri appuntamenti dirottati in un hotel dopo che Costa aveva subodorato il rischio di essere scoperto.
Il quadro indiziario viene confermato dal titolare dello stesso albergo. Ai carabinieri dichiara che Costa era solito prenotare delle stanze nel suo albergo per conto di alcune dipendenti in una fascia oraria compresa tra il pomeriggio e la sera per consumarvi rapporti sessuali. “Le dichiarazioni accusatorie si devono ritenere genuine e assolutamente neutrali” scrive il gip Stefano Sernia nell’ordinanza “perché provengono da persone che compromettono la loro onorabilità e non avevano alcun interesse a far emergere certi particolari della loro vita privata”. “Deve ritenersi”, conclude il giudice, “che li abbiano narrati solo perché veri, a meno di non voler immaginare un complotto che li coinvolga tutti per ragioni non ipotizzabili contro il Costa ma di cui al momento non risulta alcuna traccia”.
F.Oli.