LECCE – “Sono una persona onesta, lo sono sempre stato, ho piena fiducia nella magistratura”. Rompe il silenzio Massimo Vergara, il commercialista leccese di 59 finito ai domiciliari nell’inchiesta che ha travolto l’ex primo cittadino di Brindisi Mimmo Consales.
Dopo aver trascorso nove giorni agli arresti domiciliari, il professionista rompe il silenzio per difendere la sua persona e la sua integrità. “Ho ricevuto moltissimi attestati di solidarietà dai miei clienti” – spiega – “così come dai miei amici. Tanto affetto mi ha commosso. Qualcuno in questa vicenda mi ha descritto diversamente da come sono, voglio difendere la mia onorabilità. Ringrazio le mie figlie – ha concluso – che mi sono state sempre accanto”.
Il professionista, accusato di corruzione, non è entrato nel merito delle contestazioni che gli vengono mosse dalla Procura di Brindisi. Il suo interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Licci è stato secretato. In seguito all’istanza presentata dagli avvocati Sabrina Conte e Carlo Viva, il professionista leccese è tornato un uomo libero. La Procura lo ritiene intermediario fra l’imprenditore Luca Screti e l’ex primo cittadino Consales nella consegna di tangenti.
F.Oli.