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Omicidio dell’imprenditore Mauro: il gip dispone nuove indagini

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GALLIPOLI (Lecce) – Nuove indagini sull’omicidio dell’imprenditore gallipolino Giovanni Mauro. Il gip Antonia Martalò ha disposto ulteriori approfondimenti sulla scorta dell’opposizione alla richiesta di archiviazione discussa il 21 gennaio scorso. Nei prossimi tre mesi il pubblico ministero Massimiliano Carducci (titolare del fascicolo) dovrà disporre una consulenza sulla chiave spezzata ritrovata a terra sul luogo dell’omicidio dagli investigatori per rilevare eventuali impronte biologiche. Non solo. Il gip ha disposto anche una consulenza sulle celle telefoniche che agganciavano la parte interna della villa in cui si consumò l’omicidio. Nell’ordinanza si fa cenno anche all’unica indagata iscritta nel registro degli indagati, M.R.P., 44enne, di Gallipoli. Sul tema, il giudice richiama integralmente l’ordinanza di rigetto della custodia cautelare. Per il ragionamento del giudice, l’omicida non sarebbe la donna. L’assassino si deve trovare altrove con ulteriori accertamenti. “Le indagini convergevano sulla donna indagata” è il commento dell’avvocato della famiglia, Vincenzo Capoti. “C’erano gli elementi sufficienti raccolti dagli agenti di Gallipoli e dall’ingegnere Sergio Civino per un dibattimento”.

L’imprenditore, molto conosciuto a Gallipoli, era il capostipite di una famiglia di imprenditori attivi nel settore dell’estrazione di pietra dalle cave. Il 19 settembre del 2012 un nipote trovò il 69enne ormai agonizzante nella sua abitazione di campagna in contrada “Macchiaforte”. Mauro aveva una profonda ferita in testa provocata, con ogni probabilità, da un oggetto contundente. Dalle tasche, poi, erano stati portati via il cellulare e il portafoglio. L’imprenditore fu immediatamente accompagnato al “Vito Fazzi” dove venne sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Per il successivo aggravarsi delle condizioni di salute, Mauro fu trasferito presso la casa di cura “Villa Verde” dove morì agli inizi di giugno dell’anno successivo.

Con il prosieguo delle indagini, gli agenti del Commissariato di Gallipoli (diretti dal dirigente Emilio Pellerano) strinsero il cerchio attorno alla donna che gravitava nella cerchia di conoscenti di Mauro. Secondo gli investigatori, M.R.P. avrebbe avuto interessi in comune con l’imprenditore. L’indagata, assistita dall’avvocato Pompeo Demitri, è stata ascoltata per due volte e ha sfoderato sempre lo stesso alibi. Ha confermato che quella mattina raggiunse il mercato di Gallipoli in compagnia della madre. Sulla scorta di ulteriori accertamenti, il pubblico ministero Massimiliano Carducci ha chiesto l’archiviazione della posizione della donna perchè “non sarebbero stati raccolti elementi tali da poter sostenere l’accusa in giudizio”. Nella cerchia dei sospettati, poi, finirono anche alcuni vicini di casa dell’uomo. Le consulenze sui telefonini, però, non consentirono di imboccare una pista alternativa. Ora, su uno dei pochi omicidi rimasti insoluti, si cerca la verità con questi ulteriori accertamenti.

F.Oli. 


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