COPERTINO-LEVERANO (Lecce) – Otto medici finiscono sotto inchiesta per la morte di Paola Pampo, la 42enne di Leverano, deceduta domenica mattina all’ospedale di Copertino. L’accusa di omicidio colposo viene contestata ai camici bianchi in servizio nel pronto soccorso e nel reparto di medicina generale dove la donna è stata ricoverata alla fine di gennaio. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista dell’autopsia. Il pubblico ministero Carmen Ruggiero conferirà l’incarico domani mattina al medico legale Ermenegildo Colosimo. I familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Enrico Cimmino e Giovanni Zecca, hanno nominato proprio consulente l’anatomopatologo Francesco Faggiano.
L’inchiesta è scattata dopo la denuncia presentata dal marito della donna lunedì mattina presso la caserma dei carabinieri della Tenenza di Copertino, agli ordini del maresciallo Salvatore Giannuzzi. La donna era stata ricoverata alla fine di gennaio per un focolaio di polmonite. Dopo una decina di giorni è stata dimessa con l’impegno di seguire una cura antibiotica e di effettuare due tac eseguite giorni prima (gli esiti dell’ultimo accertamento eseguito il 9 febbraio non sono ancora stati comunicati). Le condizioni della donna, però, si sono aggravate nonostante la cura. Domenica mattina la Pampo ha iniziato ad accusare problemi di respirazione. E’ intervenuta un’ambulanza che ha trasportato la donna in ospedale. Le condizioni erano già piuttosto critiche. I medici del pronto soccorso hanno tentato di praticarle un messaggio cardiaco ma la Pampo è deceduta poco dopo.
I dubbi del marito si concentrano, in particolare, sulle cure prestate durante il ricovero per curare la sospetta polmonite. La Pampo lavorava in uno studio di commercialisti a Leverano. Aveva tre figli di 12, 8 e 4 anni e risiedeva in via De Nicola al civico 39. Sulla sua pagina Facebook sabato notte la 42enne aveva pubblicato un post per festeggiare la vittoria della Juventus, la squadra del cuore della Pampo.
Francesco Oliva