Sette centri di compro oro, che si trovano a Lecce, Maglie, Copertino, Galatina, Nardò, Mesagne e Manduria, sono stati chiusi per sette giorni, su provvedimento del Questore di Lecce, Pierluigi D’Angelo, al termine delle indagini della Squadra Investigativa e dalla PAS del Commissariato di Otranto su un furto avvenuto nella località costiera.
Da una villetta, nel Settembre del 2015, erano stati portati via gioielli per un valore di 30 mila euro, ma in poco tempo gli agenti sono riusciti ad individuare l’autore. Si trattava di un trentenne di Palmariggi, già noto alle forze dell’ordine, denunciato a piede libero per furto aggravato.
A quel punto, al fine di recuperare gli oggetti trafugati, gli investigatori hanno deciso di controllare un esercizio commerciale di “Compro oro”, sito a Maglie, dove il 30enne aveva ceduto gli oggetti rubati in cambio di denaro contante.
Sul posto, però, i poliziotti potevano solo constatare che gran parte del bottino era stato spedito per la fusione ad una ditta autorizzata di Reggio Calabria.
Scattava così un certosino e paziente lavoro di verifica sui registri delle operazioni giornaliere e sulla documentazione cartacea ed informatica messa a disposizione dalla titolare, verifica da cui emergevano ripetute violazioni alle prescrizioni contenute nella licenza questorile, rilevandosi in particolare l’alienazione degli oggetti preziosi prima del termina stabilito di 10 giorni dall’acquisto.
Chiusi, pertanto, per sette giorni i sette centri di raccolta oro e preziosi facenti capo alla titolare della licenza siti in Lecce, Maglie, Copertino, Galatina, Nardò, Mesagne e Manduria.