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Per l’evasione da film, l’ergastolano Perrone verrà giudicato in abbreviato

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passeggiata perrone carcere

evasione-fazzi-(2)TREPUZZI (Lecce) – Ha scelto di essere giudicato in abbreviato Fabio Perrone, l’ergastolano 42enne di Trepuzzi, per l’evasione da film dopo una fuga dall’ospedale “Vito Fazzi”. Una latitanza iniziata il 6 novembre e conclusa il 9 gennaio proprio nel suo paese. Nei giorni scorsi la richiesta di rito alternativo (consente uno sconto di un terzo della pena) è stata depositata al quinto piano dall’avvocato difensore Ladislao Massari. Ora un gup dovrà fissare la data del processo. Il pubblico ministero Stefania Mininni aveva avanzato richiesta di giudizio immediato alla luce dello stato di detenzione di Perrone e per le prove ritenute schiaccianti da parte degli inquirenti.

La fuga si consumò in pochissimi terribili minuti. Il 42enne raggiunge l’ospedale “Vito Fazzi” in compagnia di un altro detenuto di nazionalità albanese scortato da due agenti per sottoporsi ad una gastroscopia. Una volta entrato nella sala medica sfila la pistola d’ordinanza dalla fondina di uno dei poliziotti. Perrone inizia a sparare all’impazzata ferendo un agente e alcune persone presenti in ospedale. Appena giunto nello spiazzo del “Fazzi”, punta l’arma contro una donna di Veglie per portarle via l’auto, una Toyota Yaris. Poi travolge un agente nei pressi della sbarra d’ingresso.

La fuga di Perrone dura oltre due mesi. La latitanza si conclude in via 2 Giugno proprio nel suo paese di residenza il 9 gennaio. Il 42enne si nascondeva in casa di un insospettabile fiancheggiatore: Stefano Renna finito in carcere insieme all’ergastolano. Era armato Perrone. In uno zaino custodiva la pistola con il colpo in canna sottratta al poliziotto durante la fuga e un kalashnikov oltre ad una considerevole somma di denaro: oltre 4mila e 500 euro.

Appena due settimane fa Perrone è stato condannato anche in appello all’ergastolo per l’omicidio del cittadino montenegrino Fatmir Makovic e del ferimento del figlio in un bar di Trepuzzi la notte del 28 marzo di tre anni fa.

F.Oli.


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