SQUINZANO – «Spero che la magistratura faccia chiarezza al più presto su questa triste vicenda. È un vero crimine buttare tutto quel cibo che potrebbe servire a tante famiglie che non arrivano a fine mese. So che chi gestisce gli aiuti è una persona per bene: vedremo cosa è successo». È il commento pieno di amarezza del sindaco di Squinzano, Mino Miccoli, sul caso (scoperto dal Corrieresalentino.it) del cibo destinato ai poveri abbandonato nelle campagne. Chi ha gettato tutta quella pasta, che scadrà nel 2018, e tutta quella frutta non si è preoccupato nemmeno di togliere le etichette: si tratta degli aiuti UE previsti dal regolamento 543/11. Un abbandono che fa rabbia, se si pensa che tante risorse si trasformano in rifiuti lasciati a marcire nelle campagne. Chi ha ritrovato la merce spiega che non è la prima volta che accade. Ora è tutto nelle mani della magistratura, che dovrà chiarire il perché chili di pasta e di kiwi, invece di finire sulle tavole delle famiglie meno abbienti di Squinzano, siano finiti in una campagna vicino al cimitero, in zona Faraschita, sulla strada di collegamento con San Pietro Vernotico.
Il comandante della polizia Municipale, Antonio Arnò, spiega che la magistratura ha aperto un fascicolo e si indaga per il reato di abbandono incontrollato di rifiuti, «che se fatto da un’impresa è un reato penale molto più grave». «Stiamo svolgendo le indagini – spiega – abbiamo sequestrato quella porzione di terreno dove è stato trovato il materiale. Il terreno appartiene a un privato non residente a Squinzano. Ora cercheremo di risalire, nel più breve tempo possibile, ai responsabili». Intanto, chi gestisce gli aiuti a Squinzano, Don Antonio Macculi, è esterrefatto: «Non c’erano mai stati problemi: non saprei dire come mai sia successa questa cosa. Qualcuno che ne ha usufruito potrebbe essersene disfatto. Bisognerebbe vigilare di più ed educare».
Resta il mistero di questo sfregio alla miseria. Com’è possibile, però, che un singolo cittadino abbia potuto gettare in campagna tutti quei chili di pasta e kiwi? Per creare tutta quella discarica diverse famiglie avrebbero dovuto gettare, di comune accordo, tutto ciò che hanno ricevuto: una cosa illogica, se si riflette sul fatto che i kiwi e la pasta non erano scaduti. Nemmeno una famiglia abbiente rifiuterebbe questi alimenti. Ne sapremo di più quando la magistratura avrà ascoltato tutti i responsabili della catena di distribuzione fino a chi riceve questi beni. Tutti questi alimenti vengono smistati dal Banco Alimentare di Alessano in tanti centri del Salento: Squinzano è uno di questi. I responsabili non sanno darsi una spiegazione, cascano dalle nuvole. Come tutti noi.
Gaetano Gorgoni
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