GALLIPOLI (Lecce) – Annunci hard su internet per incontri a luci rosse. Il ricatto osè del fidanzato abbandonato finisce così in rete. Ora G.B., 22enne di Gallipoli, impiegato nel settore della ristorazione, è stato rinviato a giudizio dal gup Alcide Maritati con le accuse di stalking e ingiuria. Il processo si aprirà il prossimo 26 maggio dinanzi al giudice monocratico della prima sezione penale Silvia Minerva. La richiesta di patteggiamento ad un anno e due mesi è stata rigettata dal pubblico ministero Stefania Mininni sia per l’entità del reato sia in ordine alla richiesta di sospensione della pena (nonostante il ragazzo fosse incensurato). L.T., 21enne di Alezio, si è costituita parte civile con l’avvocato Laura Pisanello. Sul giovane pende, poi, la misura del divieto di avvicinamento alla ragazza e ai luoghi frequentati dalla stessa. Nei giorni scorsi la goccia che ha fatto traboccare ulteriormente il vaso quando c’è stato un incontro a Gallipoli in occasione dei festeggiamenti per Carnevale. In quell’occasione l’imputato avrebbe apostrofato malamente la ex in compagnia della madre.
Non si tratta della classica storia di stalking. L’incubo per la giovane inizia nel luglio di due anni fa quando decide di interrompere la relazione. G.B. non demorde. Incomincia a tempestare di telefonate e messaggi su WhatsApp la ex. E poi insulti su facebook. Nella denuncia ci sono anche le frasi ingiuriose lasciate davanti alla scuola che la ragazza frequentava e appostamenti continui. Una situazione ormai invivibile tanto che la giovane ha dovuto cambiare persino scuola. L’apice, però, arriva con la vendetta sul web. G.B. inserisce su internet annunci erotici facendo passare la ex come una escort. E alla giovane arrivano decine e decine di telefonate ad opera di potenziali clienti. Lo stesso G.B. provvede a far rimuovere l’annuncio.
Nonostante la vittima confidasse in un ravvedimento del suo ex fidanzato la situazione non migliora. E agli inizi di gennaio di un anno fa L.T. decide di sporgere denuncia. Durante le indagini G.B. viene sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Giovanni Gallo, il giovane ammette gli addebiti negando soltanto le scritte ingiuriose lasciate sul muro dell’edificio scolastico. Ora, però, di tutte le accuse G.B. dovrà rispondere in un’aula di Tribunale. L’imputato è assistito dall’avvocato Daniele Scala.
F.Oli.