LECCE – Ha chiuso i propri conti con la giustizia la 24enne leccese accusata della morte di Sergio Bassani, di 28 anni, deceduto dopo un grave incidente stradale il 14 luglio di due anni fa. M.M. ha patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione dinanzi al gip Giovanni Gallo con l’accusa di omicidio colposo aggravato. Il giudice ha così ritenuto congrua la pena (sospesa) concordata dall’avvocato difensore Vittorio Vernaleone con il pubblico ministero Massimiliano Carducci, titolare del fascicolo d’indagine. La morte del 28enne che lavorava nel bar “Tentazioni” di viale Leopardi, si consumò nel suo quartiere nei pressi di piazzale Siena nella zona della 167 di Lecce.
Intorno alle 20 di quella sera d’estate Bassani era in sella al suo Ktm. Il giovane si andò a schiantare contro la fiancata destra di una Daewoo Matiz all’altezza del lato passeggero occupato da un’amica della conducente in gravidanza. Nonostante il barista indossasse il casco l’impatto con l’asfalto non gli lasciò scampo. Morì dopo pochi minuti. A nulla servì l’arrivo dei sanitari del 118. Per strada si riversarono diversi residenti. Furono momenti concitati, misti di dolore e rabbia.
Nel corso delle indagini la Procura dispose una consulenza per stabilire causa e dinamica dell’incidente affidata all’ingegnere Lelly Napoli. Dalla ricostruzione è emerso che la giovane leccese procedeva a velocità ridotta e svoltava sulla propria sinistra. In ricordo del giovane scomparso giorni dopo la tragedia è comparso un murales sul muro di cinta della scuola “Zimbalo”. I familiari del ragazzo, i genitori e la sorella, si erano costituiti parte civile con gli avvocati Francesco D’Agata e Francesco Toto. E in virtù della sentenza di patteggiamento, avanzeranno la richiesta di risarcimento dinanzi ad un giudice civile.
F.Oli.