NARDÒ – Non è ancora detta l’ultima parola per Antonio Vaglio: proprio mentre le civiche stavano iniziando a dialogare con altri schieramenti e l’ex sindaco stava pensando di fare un passo indietro, si fa un nuovo tentativo per ricomporre la coalizione originaria. Si comincia con incontri informali con i responsabili di Nuovocorso. «Il numero delle civiche che ci saranno per me è irrilevante: bisogna fare una battaglia per bloccare il depuratore, distribuzione tributi, porti turistici, parcheggi a pagamento e per tante cose che non vanno in questa città – spiega Vaglio – L’unità è sui programmi, non sui numeri, che in questo momento non servono a nessuno. Non serve ripetere le esperienze del passato: sono stati i miei stessi amici di percorso a farmi lo sgambetto. Voglio chiarezza subito, soprattutto sui programmi». Entro questa settimana, le tre civiche (Nuovocorso, Obiettivo Comune e Grande Nardò) incontreranno in delegazione Vaglio. L’ex sindaco, però, non vuol sentir parlare di spartizione delle deleghe. «Gli interessi personali vanno messi da parte»- spiega.
Eppure il principale problema della coalizione messa insieme da Mino Frasca, leader neretino dei Conservatori e Riformisti, è proprio il fatto che le tre civiche (che insieme potrebbero portare tremila voti) non si fidano di lui: ecco perché chiedono garanzie, che l’ex sindaco dice di non poter dare. Donadei e gli altri compagni delle civiche vogliono che le regole siano certe: vogliono punti fermi, nessuna sorpresa e patti nero su bianco. Per la coalizione non è la partenza ideale: gli anni scorsi sono stati pieni di veleni e sgambetti. Quindi, questi «amici ritrovati», che si guardano con diffidenza, sono in cerca di certezze. Senza accordi scritti la coalizione è kaput negli intenti di Nuovocorso. Le civiche vogliono la garanzia di un vicesindaco e almeno un assessore ogni tre consiglieri. Forse potrebbero essere arrivate tardi, perché difficilmente Frasca non avrà fatto la stessa richiesta, proprio lui che su Vaglio punta da oltre un anno, come abbiamo scritto sul Corrieresalentino.it, già dieci mesi fa.
L.B.