OTRANTO (Lecce) – “La rabbia, esplosa ieri, da parte dei viti-vivaisti di Otranto di fronte alle osservazioni burocratiche degli ispettori mandati dalla Regione era da mettere in conto”. Lo dichiara il Consigliere regionale dei Cor, Erio Congedo
“Infatti – prosegue – l’episodio del cavillo richiesto per l’etichettatura delle barbatelle, costituisce una nuova puntata di una storia davvero paradossale che dal maggio scorso gli operatori salentini stanno vivendo sulla propria pelle: l’Europa vieta la movimentazione e la commercializzazione delle barbatelle senza che si abbia la certezza scientifica che siano a rischio Xylella, anzi con tesi totalmente opposte. Finalmente il 23 novembre dello scorso anno si apre uno spiraglio: l’Europa toglie l’embargo a condizione che il prodotto venga sottoposto al trattamento “a caldo”. I produttori, in tutta fretta e di tasca loro, acquistano i costosi macchinari e procedono al trattamento e solo ieri la Regione invia gli ispettori a spiegare come doveva essere compilata la certificazione.
E’ evidente che per gli operatori – alle prese con la perdita di quote di mercato, con le barbatelle pronte per la vendita accumulate nei depositi con rischi di furti e di deterioramento, con la conta dei danni che cresce – la vicenda dell’etichettatura è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ormai colmo di ritardi, temporeggiamenti, disattenzioni.
L’unica risposta possibile all’esasperazione degli operatori – conclude Congedo – ora non può che essere un doveroso cambio di passo della Regione“.