TREPUZZI (Lecce) – Il presunto fiancheggiatore dell’ergastolano evaso Fabio Perrone rimane in carcere. Il Tribunale del Riesame ha detto no alla richiesta di scarcerazione di Stefano Renna, il 32enne, di Trepuzzi arrestato il 9 gennaio scorso per aver ospitato il latitante nella sua abitazione di via 2 Giugno: l’ultimo covo prima dell’arresto dell’ergastolano in fuga. I giudici, (Presidente Stefano Marzo, estensore Silvio Piccinno, a latere Anna Paola Capano) hanno rigettato il ricorso discusso nelle scorse ore dagli avvocati Andrea Capone e Simona Marzo.
Per ora è stato depositato solo il provvedimento. Per conoscere le motivazioni che hanno convinto i giudici a trattenere in carcere il giovane di Trepuzzi bisognerà attendere i prossimi 45 giorni. In aula, i legali di Renna avevano chiesto l’annullamento della custodia cautelare battendo, in particolare, sull’attenuazione delle esigenze cautelari dopo diciassette giorni trascorsi dietro le sbarre alla luce della mancanza del rischio di reiterare il reato. Inoltre i legali avevano puntato sullo status di incensurato del 32enne che non ha incassato condanne per mafia e non è stato neppure cristallizzato in qualche informativa di polizia che spesso indicano eventuali frequentazioni a rischio.
E poi è stata rimarcata la personalità del presunto fiancheggiatore tratteggiata proprio quando i poliziotti si sono presentati in casa al momento dell’irruzione decisiva. Renna aprì la porta tranquillamente assecondando gli investigatori e senza opporre resistenza dimostrando in sostanza di non essere un criminale. Le argomentazioni difensive non sono state però recepite. La decisione del Tribunale del Riesame rappresenta solo il primo step di un braccio di ferro tra accusa e difesa che, con ogni probabilità si riproporrà in Cassazione. Intanto nelle scorse ore la Procura ha chiesto il giudizio immediato di Fabio Perrone per l’evasione da film dall’ospedale “Vito Fazzi” del 9 novembre scorso.
F.Oli.
